ChatGPT e operatori sanitari, match pari

Le risposte alle domande sull’assistenza sanitaria rivolte a ChatGPT sono quasi indistinguibili da quelle fornite dagli esseri umani. A mostrarlo è uno studio condotto da ricercatori della NYU Tandon School of Engineering, secondo il quale le chatbot possono essere alleate efficaci della comunicazione tra operatori sanitari e pazienti. I risultati dello studio sono stati pubblicati da JMIR Medical Education.

Il team ha sottoposto a 392 persone dai 18 anni in su dieci domande e risposte dei pazienti: la metà delle risposte erano state fornite da un operatore sanitario “umano” e l’altra metà dal sistema ChatGPT. Ai partecipanti è stato chiesto di identificare la fonte di ogni risposta e valutare la fiducia nelle risposte, utilizzando una scala a cinque punti: da totalmente inaffidabile a totalmente affidabile.

L’analisi delle risposte ha mostrato che le persone hanno una capacità limitata di distinguere tra chatbot e risposte generate dall’uomo. In media, infatti, i partecipanti hanno identificato correttamente le risposte del chatbot il 65,5% delle volte e quelle fornite dall’operatore fisico nel 65,1% delle volte. I risultati non variavano in base alle differenze demografiche degli intervistati.

A livello di fiducia, invece, i partecipanti hanno creduto in ChatGPT, con un punteggio di 3,4 alle risposte date, a livello di affidabilità.

Le risposte ritenute più credibili sono state quelle alle domande sulla logistica, seguite dalle risposte a domande su cure preventive, come vaccini e screening oncologico. I consigli diagnostici e terapeutici, invece, hanno ottenuto i punteggi di fiducia più bassi.

Fonte: JMIR Medical Education 2023

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