Gli SGLT2-inibitori per il trattamento del diabete sono sicuri ed efficaci nei pazienti dai 65 anni in su quanto nei soggetti piĂą giovani, come suggerisce uno studio effettuato su 50 soggetti del mondo reale da Carlos Trescoli-Serrano dell’Hospital Universitario de la Ribera di Valencia.…
LeggiCanale Medicina: Diabete & glucometri
Neonati pretermine a rischio diabete in etĂ infantile ed adulta
I bambini nati prematuri hanno maggiori probabilitĂ di sviluppare il diabete in etĂ pediatrica ed adulta rispetto a quelli nati a termine. Come illustrato da Casey Crump della Icahn School of Medicine di New York, autore di uno studio condotto sui dati relativi a…
LeggiDiabete autoimmune latente: rischiosi SGLT2-inibitori
Gli SGLT2-inibitori possono causare chetoacidosi nei pazienti con diabete autoimmune latente (LADA), il che enfatizza l’importanza di un riconoscimento precoce di questo rischio mediante la scala di rischio clinica, e suggerisce di effettuare test anticorpali mirati prima di prendere in considerazione il trattamento con…
LeggiMetformina aiuta nel controllo del diabete, ma non piĂą di dieta intensiva ed esercizio
La metformina potrebbe aiutare a prevenire o ritardare l’insorgenza del diabete di tipo 2 negli adulti ad alto rischio, come emerge da una revisione di 20 studi effettuata da Kasper Madsen dell’universitĂ di Copenhagen, secondo cui comunque questo farmaco non presenta vantaggi ne’ svantaggi…
LeggiFiltrare il caffè riduce il rischio di diabete
Uno studio svedese condotto su 298 pazienti suggerisce che bere caffè filtrato è associato ad un minor rischio a 10 anni di sviluppare diabete di tipo 2 rispetto all’astensione totale dal caffè. Con il caffè filtrato nel filtro si impiegano soltanto chicchi di caffè…
LeggiInsulina degludec: transizioni terapeutiche necessitano di monitoraggio accurato
Le transizioni terapeutiche che riguardano l’insulina degludec nei pazienti diabetici richiedono un attento monitoraggio sia che il paziente stia adottando il farmaco, sia che lo stia lasciando, e questo monitoraggio implica frequenti adattamenti delle dosi insuliniche allo scopo di evitare potenziali ipoglicemie. Secondo Boris…
LeggiDiabete indipendentemente connesso a rischio insufficienza cardiaca
Il diabete potrebbe essere un fattore di rischio indipendente per lo sviluppo di insufficienza cardiaca, come emerge da uno studio condotto su 16 soggetti diabetici e 232 soggetti di controllo nel corso di 10 anni da Michael Klajda della Mayo Clinic di Rochester. Lo…
LeggiDiabete: indicazioni dell’Endocrine Society per la riduzione dell’ipoglicemia
La Endocrine Society ha prodotto il suo primo set di parametri qualitativi per il trattamento dell’ipoglicemia negli anziani con diabete di tipo 2. Essi sono incentrati specificamente su valutazione e riduzione dell’ipoglicemia nei soggetti al di sopra dei 65 anni della popolazione ambulatoriale. Secondo…
LeggiDiabete tipo 2: alimenti ultra-lavorati connessi al rischio
Un elevato consumo dei cosiddetti alimenti ultra-lavorati è associato ad un incremento del rischio di diabete di tipo 2, indipendentemente da altri fattori di rischio fra cui il peso e la qualitĂ nutrizionale della dieta. Questi dati, emersi da uno studio condotto su 104.707…
LeggiDieta basata su 3 pasti al giorno migliora diabete di tipo 2
Il consumo di una colazione ricca di carboidrati seguita da un pranzo sostanzioso e da una piccola cena, ossia la cosiddetta dieta dei tre pasti, promuove la perdita di peso e migliora significativamente il controllo glicemico nei pazienti con diabete di tipo 2, al…
LeggiDiabete tipo 2: occhio agli alimenti ultra-elaborati
(Reuters Health) – Le persone che mangiano molti alimenti ultra-elaborati hanno maggiori probabilitĂ di sviluppare il diabete rispetto a coloro le cui diete contengono piĂą alimenti non processati, secondo quanto emerge da uno studio condotto dall’UniversitĂ di Parigi. Gli alimenti fortemente lavorati sono spesso…
LeggiDiabete: ne soffrono 4 milioni di italiani con l’85% che presenta almeno una comorbiditĂ
Gestione della patologia e di tutte le comorbiditĂ ; costi diretti e indiretti, anche in termini clinici, ma soprattutto evitabili. Stiamo parlando del diabete, patologia principe per esemplificare il concetto di cronicitĂ , di cui si è discusso a Roma in occasione del corso di formazione…
LeggiDiabete: semaglutide superiore all’empagliflozina
Il semaglutide orale riduce l’HbA1c in misura maggiore rispetto all’empagliflozina, come emerge dallo studio PIONEER-2, condotto da Helena Roadbard dellaEndocrine and Metabolic Consultants di Rockville. Secondo i ricercatori si tratta comunque di due farmaci eccellenti, ciascuno il migliore nella propria classe, il che rende…
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