
Lo studio
Il team di Meier ha analizzato la tossicità, la sopravvivenza e gli esiti di sopravvivenza libera da recidiva di 309 uomini con basso rischio (n = 172) oppure a rischio intermedio (n = 137) che sono stati trattati con SBRT. Durante un follow-up mediano di 61 mesi, ci sono stati solo 5 eventi di grado 3+ e nessuna tossicità di grado 4 o 5. Tutte le tossicità di grado 3 erano a carico del tratto genito-urinario. A sette pazienti è stato diagnosticato un tumore alla vescica tra i 21 e i 50 mesi dopo il trattamento. La sopravvivenza globale a cinque anni è stata del 95,6%. “La nuova tecnologia ci permette d’indirizzare in modo accurato e sicuro alte dosi di radioterapia soppiantando, in alcuni casi, la necessità di schemi di frazionamento prolungati”, ha detto Meier. “Per esempio, SBRT è ora la prima scelta per il cancro del polmone di fase 1-2. Allo stesso modo nel cancro della prostata SBRT sta emergendo come un approccio standard e forse preferibile. Il ciclo di trattamento di 5 giorni inoltre è molto più conveniente per i pazienti che quelli di 8 settimane normalmente proposti con la convenzionale RT a fasci esterni. Infine SBRT è anche molto meno costosa rispetto a IMRT”
Fonte: American Society for Radiation Oncology 2016
Will Boggs
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
