Il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) per i pazienti con HIV in Sicilia, attivo dal 2023, rappresenta un riferimento condiviso per l’intero territorio regionale. Il documento punta a uniformare la presa in carico, dalla prevenzione alla terapia, e prevede aggiornamenti ogni due anni per riflettere l’evoluzione delle conoscenze scientifiche e delle opzioni terapeutiche.
A illustrare l’impostazione del PDTA è Stefano Campo, Funzionario Direttivo del Servizio 4 “Programmazione Ospedaliera” del Dipartimento di Pianificazione Strategica dell’Assessorato regionale alla Salute. “Le finalità del percorso sono proprio queste: uniformare il trattamento dalla prevenzione sino alla terapia per tutti i pazienti, anche nel nostro territorio regionale”, ha spiegato Campo, ricordando che la messa a punto del PDTA era uno dei compiti che si era posta la Commissione Regionale AIDS, istituita nel gennaio 2020 ed è nato da una proposta della Società Scientifica di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT).
La base del lavoro è stata costruita sul contributo diretto dei centri e delle unità operative con il maggior numero di pazienti in carico: “Sono stati proprio loro a presentare alla Commissione una bozza di documento, in parte già operativa in alcune province, che è servita da base per l’uniformazione regionale”.
Il percorso ha previsto una mappatura epidemiologica e organizzativa dei centri siciliani coinvolti, individuando anche i setting assistenziali più idonei per i trattamenti.
Il PDTA non si limita alla definizione dei flussi assistenziali, ma integra anche strumenti di monitoraggio dell’aderenza terapeutica. Sono stati infatti individuati indicatori specifici per valutare l’efficacia del percorso a partire da diverse fonti: le SDO (Schede di Dimissione Ospedaliera), le cartelle cliniche e i dati sui consumi farmaceutici.
“È un work in progress – ha sottolineato Campo – la Commissione si è data appuntamento a breve per la revisione scientifica, che avviene in media ogni due anni. Sarà l’occasione per aggiornare il documento alla luce delle nuove opzioni terapeutiche”.
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