Le variazioni delle capacità cognitive dovute al brain training, agli esercizi cioè che dovrebbero potenziare il cervello, potrebbero essere dovuti più che altro ad un effetto placebo. Ad affermarlo è uno studio della George Mason University, pubblicato dalla rivista Pnas, secondo cui se si fanno fare gli stessi esercizi a due gruppi di persone, ma solo a uno si dice che si tratta di brain training, le capacità migliorano solo in questo.
Lo studio
I ricercatori hanno usato due poster differenti per reclutare i soggetti da studiare. Uno dei due cercava persone interessate al ‘miglioramento cognitivo’, con diversi riferimenti a studi che hanno dimostrato l’efficacia del brain training nel migliorare l”intelligenza fluida’. L’altro, con gli stessi caratteri, riportava soltanto una richiesta a partecipare a un generico studio per accumulare crediti formativi.
I 50 soggetti reclutati sono stati poi sottoposti allo stesso brain training per un’ora ma, mentre nel gruppo del ‘miglioramento cognitivo’ c’è stato effettivamente un aumento del quoziente intellettivo tra 5 e 10 punti, nel secondo non si sono viste differenze. Lo studio, scrivono gli autori, dimostra che è possibile che siano le aspettative sui risultati dell’attività a generare il miglioramento, e non l’attività stessa. “In base a questi risultati – scrivono – raccomandiamo di tenere sempre in considerazione la possibilità di un effetto placebo prima di fare affermazioni sull’efficacia”.