
“Bepi Colombo si trova nella posizione orbitale corretta” e la sua orbita di fuga lo riporterà comunque vicino alla Terra tra circa un anno e mezzo, per prendere la prima spinta necessaria al suo viaggio. “E’ normale – ha aggiunto – che nei primi giorni dal lancio di un satellite si lavori 24 ore su 24. Sono giorni critici come quelli immediatamente successivi all’arrivo di un neonato: appena il satellite si separa dal lanciatore si trova ancora in uno stato da monitorare attentamente e da configurare per il volo”.
In questa fase avvengono infatti operazioni molto delicate perché decisive per il futuro della missione, come il dispiegamento dei pannelli solari e delle antenne. Conclusa questa fase critica, ha detto ancora l’esperto, “da adesso a metà dicembre entriamo nella fase di test, in cui il satellite viene osservato per 12 ore al giorno”. Si parte con i test sui motori tradizionali a idrazina, con piccole manovre di correzione in orbita, e in novembre sono previsti quelli sul motore a ioni, “importantissimo perché a dicembre dovremo utilizzarlo in modo operativo”. In programma fino a metà dicembre anche i test sui singoli strumenti scientifici a bordo.
