
Lo studio
I ricercatori dell’Universita’ di Bergen, in collaborazione con la Nottingham Trent University e l’Universita’ di Yale, hanno analizzato 16.426 adulti con un lavoro, scoprendo che i ‘maniaci’, i ‘workaholics’, per il 32,7% rientravano nei criteri riconducibili a deficit di attenzione e iperattività rispetto al 12,7% di chi non aveva questo problema. Per il 25,6% rientravano in quelli ricondicibili a disturbi ossessivo-compulsivi, mentre tra i lavoratpori “normali” la percentuale si attestava all’8,7%)
Ansiosi e depressi
Per quanto riguarda l’ansia, questo disturbo interessava il 33,8% dei ‘workaholics’, rispetto all’11,9% del campione di confronto, mentre la depressione mostrava sintomi nell’8,9% degli stakanovisti, contro il 2,6% del campione di confronto.
“In attesa di ulteriori ricerche, i medici non dovrebbero dare per scontato che un maniaco del lavoro apparentemente di successo non abbia caratteristiche cliniche correlate a disturbi di attenzione o di altro genere. Le loro considerazioni influenzano sia l’individuazione che il trattamento di questi disturbi” dice Cecilie Schou Andreassen, autrice dello studio
