
La troponina, o meglio le troponine, sono una famiglia di proteine dei muscoli, cuore compreso. In caso di un danno cardiaco vengono rilasciate nel sangue. Più grande è il danno maggiore è il livello che viene registrato. Per questo l’esame viene usato di routine quando il paziente arriva al Pronto Soccorso e viene ripetuto ogni 4-6 ore nell’arco delle 12-16 ore successive all’accesso in PS. Ma ora, con questo test ultrasensibile che rileva anche bassissime concentrazioni di proteina, se il paziente ha un valore al di sotto di una certa soglia, potrà essere subito dimesso perché non è a rischio. Shah ha dimostrato che l’esame è in grado di riconoscere ben due persone su tre di quelle che – giunte in ospedale con dolore toracico acuto (una delle maggiori cause di ospedalizzazione al mondo) – non hanno in atto un infarto né sono a rischio di averlo nei successivi 30 giorni.

“…- non hanno in atto un infarto né sono a rischio di averlo nei successivi 30 giorni.”
A mio avviso è azzardato affermare che si esclude il rischio di infarto nei successivi 30 giorni. Ho 44 anni sono un infermiere e di recente ho avuto un infarto: a questo punto se vero quanto affermato sull’articolo, proporrei uno screening ogni mese date le garanzie di esclusione. Sicuramente costa meno dell’ospedalizzazione inutile eseguire un controllo e lo si potrebbe fare negli studi medici e solo nella positività dell’esame si può pianificare ed organizzare un trasporto protetto in emodinamica.