
L’influenza in età pediatrica in assenza di patologie croniche è in genere meno grave di quello che si osserva nell’anziano. Per questo, far vaccinare gratuitamente tutti i più piccoli, come avviene, ad esempio, per gli over 65, rappresenterebbe un problema per la sostenibilità economica del sistema sanitario. Ma, sottolinea Esposito “all’estero, come in Finlandia e in Gran Bretagna, sta prendendo piede la scuola di pensiero che tende ad incentivare questo tipo di profilassi. Mentre addirittura negli Usa i vaccini antifluenzali sono già raccomandati a tutta la popolazione, anche sana, a partire dall’età di sei mesi”. I bimbi più piccoli sono, infatti, quelli più soggetti a contrarre l’influenza e fungono da ‘vettori’ del virus in famiglia. “Vaccinandoli – conclude – si ridurrebbe del 40% il contagio di genitori e fratelli”.
