Uno spazzino dei mari: è Silver 2 il robot-granchio capace di pulire i fondali degli oceani realizzato dall’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Con un tuffo nell’area marina protetta delle Secche delle Meloria, vicino Livorno, sabato scorso si è cimentato nella sua prima vera immersione in profonditĂ per andare a caccia delle microplastiche, in attesa di dotarsi di un ‘braccio’ per raccogliere anche le macroplastiche come sacchetti e bottiglie.
“L’idea per questo robot subacqueo è nata un paio di anni fa”, racconta il responsabile del progetto Marcello Calisti, ricercatore dell’Istituto di Biorobotica nonchĂ© collaboratore di Cecilia Laschi, la pioniera della robotica marina che ha ideato il primo robot soffice ispirato al polpo. “Volevamo dare risposta a un’esigenza molto forte della robotica marina, cioè quella di creare un robot capace di interagire con il fondale senza procurare danni a sĂ© e all’ambiente: così abbiamo pensato di ispirarci ai granchi che vedevamo fuori dal nostro laboratorio, sullo Scoglio della Regina, e abbiamo iniziato a studiare i loro movimenti grazie a telecamere ad alta definizione spaziale e temporale”.
In collaborazione con la National Geographic Society, è nato così il prototipo del robot-granchio ‘Silver’ (Seabed-Interaction Legged Vehicle for Exploration and Research), successivamente sviluppato in una seconda versione piĂą evoluta grazie al progetto Blue Resolution sostenuto dall’azienda Arbi Dario Spa. “Silver 2 pesa 20 chili, può scendere fino a 200 metri di profonditĂ ed è dotato di sei zampe articolate e molleggiate che gli permettono di saltellare sul terreno senza danneggiarlo e di aggirare gli ostacoli”, spiega Calisti.
“E’ in grado di camminare e di correre, sempre guidato a distanza grazie a una boa superficiale che riceve i dati e li trasmette wireless al computer dell’operatore. Oltre ad avere due telecamere ad alta definizione come occhi – aggiunge l’esperto – Silver 2 può alloggiare nella pancia vari strumenti, come i carotatori che domani useremo per raccogliere campioni del fondale da analizzare in cerca delle microplastiche”. L’obiettivo del robot-granchio non è soltanto quello di ripulire i mari, ma anche di “contribuire all’esplorazione dei fondali, che oggi conosciamo soltanto per il 5%”.
Grazie a voi. Interessantissimo quanto pubbkicato