
Preoccuparsi eccessivamente della qualità del sonno e della difficoltà ad addormentarsi, porta a più problemi fisici e di tipo emozionale durante il giorno, indipendentemente da come si è effettivamente dormito. Un terzo di coloro che credono di avere dei problemi di insonnia riposano in realtà bene, ma è l’ansia relativa a quello che si ritiene il sonno perfetto (senza interruzioni, in cui ci si addormenta subito) a giocare brutti scherzi.
La ricerca è una revisione di una dozzina di precedenti studi, che risalgono agli ultimi 20 anni, e Kenneth Lichstein, autore dello studio, focalizza l’attenzione su un fenomeno denominato ‘Insommia identity’ (Identità dell’insonnia), la convinzione della persona di dormire male, che è più indicativa di possibili esiti negativi a livello di salute del cattivo sonno stesso.
“L’identità di insonnia provoca preoccupazione, e la preoccupazione è il carburante dello stress – spiega infatti Lichstein – questo stress ha effetti fisici sulla nostra vita”. Nel suo lavoro, l’esperto suggerisce trattamenti quali la terapia cognitivo comportamentale, la meditazione e delle conversazioni focalizzate sulla percezione del sonno in coloro che hanno questa problematica. In generale, secondo lo studioso l’insonnia oltre che un disturbo del sonno è un problema di tipo psicologico.
