
Lo studio
In un piccolo studio prospettico, atleti di sesso maschile professionisti e dilettanti sono stati sottoposti a Risonanza Magnetica Nucleare ogni giorno per sette giorni a partire da quello seguente al sospetto infortunio al bicipite. La lesione (rottura) delle fibre muscolari è stata rilevata sin dal primo giorno dopo l’incidente. Gorno dopo giorno la variazioni del grado di edema nel corso della prima settimana erano risultate insignificanti. “La Risonanza Magnetica Nucleare può essere eseguita ogni giorno durante la prima settimana in conseguenza di un infortunio acuto al bicipite femorale con risultati equivalenti e questo offre al personale medico e all’atleta una maggiore flessibilità nella tempistica con cui si esegue una RMN senza per questo sacrificare l’accuratezza dell’indagine”, hanno scritto gli autori dello studio nell’editoriale che ne ha accompagnato la pubblicazione sul British Journal of Sports Medicine .”E’ difficile stabilire con quanto ritardo si esegue una RMN e quanto è frequente – ha detto Arnlaug Wangensteen, dell’ospedale ortopedico di Doha in Quatar – infatti, la disponibilità delle Risonanze Magnetiche Nucleari può variare da Paese a Paese e dipende anche dal tipo di sport; nello sport professionistico di solito l’accesso a questa indagine è più veloce e l’esame viene eseguito entro la prima settimana dall’infortunio, invece per gli atleti amatoriali i tempi di attesa sono spesso molto più lunghi”.
Fonte: British Journal of Sports Medicine
Scott Baltico
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
