Otto dottorati innovativi, attivati in 5 Università distribuite su 4 Regioni (Lazio, Lombardia, Piemonte e Puglia), per aprire nuove frontiere della ricerca e accelerare l’innovazione nella pratica clinica. Le aree coinvolte spaziano dal Cardiovascolare all’Oncologia, dalle Neuroscienze alla Digital Health, fino a Data Science e alle Scienze omiche. Bristol Myers Squibb Italia ha co-finanziato questi percorsi triennali rivolti a giovani ricercatori, che avranno anche l’opportunità di trascorrere sei mesi in azienda. Un esempio virtuoso di collaborazione pubblico-privato con il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR).
“Un’azienda bio-farmaceutica globale come Bristol Myers Squibb mantiene lo sguardo rivolto al futuro e il finanziamento degli otto dottorati innovativi si inserisce in questo contesto – afferma Regina Vasiliou, Vice President, General Manager di Bristol Myers Squibb Italia – Siamo un’azienda attenta alla ricerca e all’innovazione e vicina al mondo accademico. I progressi della scienza devono partire dalla collaborazione fra Industria, Università, Istituzioni e centri di cura. Bristol Myers Squibb, presente in Italia da quasi 80 anni, è fra le prime aziende per impegno in ricerca nel nostro Paese, con il diretto coinvolgimento di strutture e ricercatori di eccellenza”.
“Negli ultimi 5 anni – continua Regina Vasiliou – abbiamo investito oltre 100 milioni di euro nella ricerca clinica, con più di 170 studi clinici attivi in oltre 800 centri ospedalieri. Le oltre 45 molecole attualmente in sperimentazione rappresentano l’impegno di Bristol Myers Squibb nel rispondere con innovazione e selettività ad esigenze mediche non soddisfatte in aree terapeutiche importanti. Quando il MUR ha istituito i dottorati innovativi abbiamo colto l’opportunità di instaurare una collaborazione con alcune università italiane e supportare la crescita professionale dei dottorandi, che consentirà loro di acquisire nuove competenze e avvicinarsi al mondo dell’impresa”.
Uno degli obiettivi della Missione 4 del PNRR è rafforzare i sistemi di ricerca e favorire la loro interazione con imprese e Istituzioni, attraverso forme di collaborazione come i partenariati pubblico-privato. La riprogrammazione del PNRR ha previsto un incremento del contributo a carico del Ministero per ciascuna borsa di dottorato, ora pari a 60mila euro. Bristol Myers Squibb ha co-finanziato gli 8 dottorati con un investimento complessivo di circa 587mila euro.
“La ricerca clinica rappresenta un driver fondamentale per la crescita del sistema Paese: attrae investimenti, accelera l’accesso a terapie innovative e rafforza la competitività scientifica dell’Italia – spiega Roberto Poscia, Direttore Unità di Ricerca Clinica e Clinical Competence AOU Policlinico Umberto I e Presidente Comitato per le Terapie Avanzate AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) -Il nostro Paese continua a distinguersi per la qualità degli studi condotti, generando valore per il Sistema Sanitario Nazionale e per i pazienti. Nonostante questo potenziale, il settore deve affrontare una criticità cruciale: la carenza di personale formato che possa essere ‘arruolato’ nel SSN. Figure come data manager, study coordinator e professionisti della ricerca sono sempre più richieste, ma mancano percorsi formativi omogenei e riconoscimenti professionali adeguati. Il risultato è un turnover elevato, organici insufficienti e una perdita di attrattività verso gli sponsor internazionali. Per cogliere appieno le opportunità della ricerca clinica è necessario investire su formazione, semplificazione organizzativa e valorizzazione delle competenze e percorsi universitari. Solo così l’Italia potrà consolidare il proprio ruolo di protagonista e trasformare la ricerca in un autentico motore di sviluppo economico e sanitario”.
“Da sempre Bristol Myers Squibb è partner delle Istituzioni a livello europeo, sostenendo la ricerca e promuovendo l’innovazione scientifica – dichiara Michael May, Vice President, Head of European Medical, Bristol Myers Squibb – In Europa conduciamo il 70% delle nostre sperimentazioni. Negli ultimi 3 anni abbiamo investito inoltre, a livello globale, 28 miliardi di dollari in progetti di ricerca e sviluppo, di cui 11,2 soltanto nel 2024. Collaboriamo con la comunità scientifica, il mondo accademico, le Istituzioni e le associazioni dei pazienti affinché l’innovazione terapeutica si traduca in migliori risultati clinici”.
“In Europa – sottolinea Michael May – è strategica la collaborazione con l’IHI, l’Innovative Health Initiative, un’importante partnership pubblico-privato tra l’Unione Europea e le industrie delle scienze della vita. Con un budget complessivo di 2,4 miliardi di euro, IHI finanzia progetti di collaborazione di ricerca e innovazione, con l’obiettivo di affrontare importanti sfide per la salute pubblica, migliorare i risultati per i pazienti e rafforzare la competitività dell’Europa nel settore sanitario a livello globale. Attraverso l’IHI, Bristol Myers Squibb non solo potenzia le proprie capacità di ricerca e sviluppo, ma contribuisce attivamente a plasmare il futuro delle cure in Europa e nel mondo”.
Gli otto dottorati sono attivi all’Università degli Studi di Bari (2), alla Sapienza Università di Roma (2), all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata (2),all’Humanitas University di Milano (1) e all’Università del Piemonte Orientale (1).
“Gli otto progetti, che sono partiti a novembre, spaziano dall’area cardiovascolare, all’oncologia, alle neuroscienze, digital health, data science, fino alle scienze omiche – afferma Alessandro Bigagli, Senior Medical Director, Bristol Myers Squibb Italia – Sono particolarmente importanti i dottorati sulla medicina di precisione, con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita delle persone colpite da gravi malattie. Ad esempio, il dottorato in ‘Network Oncology e Precision Medicine’ forma ricercatori nell’oncologia personalizzata attraverso l’uso della network medicine”.
Nel medesimo ambito si inserisce anche il progetto volto a identificare potenziali meccanismi molecolari e cellulari modulati dall’attività fisica, utili per valutare clinicamente pazienti con sclerosi multipla coinvolti in programmi di esercizio fisico, ed eventualmente sviluppare trattamenti terapeutici maggiormente personalizzati.
“Un altro esempio è il dottorato in ‘Data Science in Medicine’, che vuole formare esperti nella gestione e analisi dei Big Data per la medicina di precisione – continua Alessandro Bigagli – L’obiettivo è identificare profili predittivi delle malattie per migliorare diagnosi, prognosi e trattamenti personalizzati. Questo approccio può rivoluzionare la pratica clinica e sviluppare nuove terapie di precisione. Inoltre, le tecnologie che derivano dalla trasformazione digitale e dall’intelligenza artificiale possono accelerare la nascita di trattamenti innovativi. Il dottorato ‘DigiCardioPaTh’ è volto a sviluppare competenze avanzate nelle malattie cardiovascolari, attraverso l’utilizzo di intelligenza artificiale, monitoraggio remoto e soluzioni diagnostiche innovative. La capacità di innovazione di BMS deriva anche dalla continua e proficua collaborazione con il mondo accademico”.
“Questo approccio multidisciplinare favorisce la crescita di competenze trasversali e innovative – conclude Regina Vasiliou – Grazie all’interazione con i centri e con i giovani che hanno vinto le borse di studio che supportiamo, si sviluppa una contaminazione virtuosa di competenze, spunti e scambio scientifico che arricchisce tutti gli attori coinvolti e può aumentare la competitività del ‘sistema Paese’”.

