
I risultati dello studio
Il 18,1% dei piccoli operati è andato incontro ad almeno una complicanza post-operatoria, ma nella gran parte dei casi si trattava di scarsa nutrizione e solo nove di questi casi hanno richiesto una ospedalizzazione di più di un giorno.“”Anche se il 15,9% dei pazienti ha avuto problemi conseguenti a una scarsa nutrizione dopo l’intervento, si tratta di un problema che non è limitato ai bambini sotto i 3 anni – hanno dichiarato i ricercatori americani- e per questo pensiamo che non sia necessaria l’ospedalizzazione”. Nessun bambino, infatti, è andato incontro a emorragia, anche se lo 0,5%, tossendo, ha prodotto una piccola quantità di sangue, senza peraltro ripresentare il problema durante la notte in cui sono rimasti in osservazione.
Cinque bambini, il 2,7%, hanno avuto problemi di ossigenazione e nel 90% di questi, i medici hanno dato l’ossigeno durante la notte. Nessun bambino, infine, è dovuto tornare in sala operatoria, mentre 2 bimbi, che si erano sottoposti entrambi a tonsillectomia per problemi legati alla respirazione notturna, sono andati incontro a edema dopo l’intervento. Gli interventi sono andati comunque tutti bene. “Pochi bambini hanno avuto complicazioni durante il ricovero in ospedale – hanno concluso gli autori dello studio – e questo dimostra che la tonsillectomia e l’adenotonsillectomia sono sicure nei bambini sotto i tre anni. Dunque, l’ospedalizzazione si può evitare con un appropriato controllo subito dopo l’intervento”.
Fonte: JAMA Otolaryngology – Head and Neck Surgery 2016
Lisa Rapaport
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
