Tumore del cervello: scoperto come riesce ad aggirare le cure

tumore cervelloAlterazioni genetiche; è questo il segreto di uno dei più aggressivi tumori del cervello, il glioblastoma e che gli permette di raggirare le cure e di ricomparire entro un anno, generalmente, dalle prime terapie. A rivelarlo è stato un gruppo i ricercatori guidato da uno dei pionieri degli studi del Dna dei tumori, Antonio Iavarone, che da molti anni lavora negli Stati Uniti alla Columbia University di New York Pubblicata sulla rivista Nature Genetics, la ricerca è stata coordinata anche da Raul Rabadan della stessa università.

Lo studio
Per scoprire come il glioblastoma riesce a difendersi dai farmaci, i ricercatori hanno analizzato il Dna di 114 tumori, già sottoposti a terapie. La scoperta di queste alterazioni, secondo Iavarone, ”potrebbe portare a cure personalizzate e di precisione contro questo tumore, perché alcune di queste alterazioni possono essere potenzialmente aggredite”. Lo stesso gruppo aveva già ottenuto l’identikit molecolare del glioblastoma, analizzando il Dna di 1.200 tumori alla diagnosi, e questi dati sono stati utilizzati per confrontare il Dna del tumore prima e dopo il trattamento.

E’ stato scoperto che quando il tumore viene colpito da una terapia le sue cellule subiscono un processo di selezione ‘darwiniana’: alcune vengono eliminate, ma un sottoinsieme di cellule più resistenti sopravvive, continua a moltiplicarsi, e si evolve acquisendo nuove alterazioni, per esempio mutazioni e fusioni di geni (tra cui molte che non erano mai state identificate finora) che rendono il tumore più aggressivo.

Grazie a una simulazione è stato possibile seguire l’evoluzione del tumore passo per passo nel corso delle terapie e, con sorpresa, i ricercatori hanno scoperto che l’evoluzione non segue un processo lineare. Infatti, è stato visto, ha osservato Iavarone, che ”il tumore cambia continuamente e deve essere sempre monitorato”. Le alterazioni, ha aggiunto, compaiono in momenti diversi del suo sviluppo: alcune subito dopo la diagnosi, altre in seguito, altre durante la ricaduta, e questo può essere la chiave per sviluppare cure più efficaci e personalizzate.

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