Prevenzione dell’HZ: come funziona il nuovo vaccino?

L’evento virtuale VaxOnZosterOff, il nuovo paradigma per la prevenzione dell’Herpes Zoster finalmente in Italia, che si è tenuto il 10 giugno, è stata l’occasione per approfondire i dati di efficacia del nuovo vaccino nel ridurre i casi di Herpes Zoster (HZ) e illustrare le sue caratteristiche innovative, sviluppate per contrastare l’immunosenescenza.

Hanno partecipato alla tavola rotonda Massimo Andreoni, Professore Ordinario di Malattie Infettive all’Università Tor Vergata Roma; Paolo Bonanni, Professore Ordinario di Igiene e Sanità Pubblica all’Università degli Studi di Firenze; Massimo Galli, Professore Ordinario di Malattie Infettive all’Università degli Studi di Milano; Rosa Prato, Professore di Igiene generale e applicata all’Università degli Studi di Foggia; Rino Rappuoli, Chief Scientist&Head di R&D GSK; Giovanni Rolla, Direttore S.S.D D.U di Immunologia e Allergologia A.O. Ordine Mauriziano; Alessandro Rossi, Responsabile Scientifico Area Malattie Infettive SIMG – ASL 04 Umbria e Andrea Siddu della Direzione Generale della Prevenzione del Ministero della Salute.

Attualmente, la vaccinazione anti-Herpes Zoster è raccomandata e offerta gratuitamente come LEA dal Sistema Sanitario Nazionale (PNPV). In accordo con il Piano Nazionale di Prevenzione vaccinale 2017/2019 è offerta con chiamata attiva agli anziani di oltre 65 anni ed è indicata per i soggetti con fattori di rischio (BPCO, diabete, patologie cardiovascolari, soggetti destinati a terapia immunosoppressiva) sopra i 50 anni.

“Il PNPV 2017/2019 sarà aggiornato per il 2021-2025 a cui il gruppo di lavoro sta già lavorndo. Il piano sarà indirizzato non solo agli addetti ai lavori ma anche ai professionisti che lavorano nel tema della fragilità e dei fattori di rischio”. L’idea è proprio quella di raggiungere con più facilità le persone fragili o con fattori di rischio, anche per quanto riguarda la vaccinazione HZ, spiega Siddu.

Il nuovo vaccino ricombinante adiuvato contro l’HZ, come abbiamo già discusso in altri articoli, è disponibile da quest’anno in Italia e permette un’estensione della vaccinazione anche ai soggetti immunocompromessi a partire dai 18 anni di età. Il precedente vaccino vivo attenuato, invece, non poteva essere somministrato in questa popolazione che fa parte delle categorie maggiormente a rischio di una riattivazione del virus Varicella Zoster, e quindi di sviluppare HZ.

Far “ringiovanire” il sistema immunitario

“Con la vecchiaia la sorveglianza immunitaria si riduce, si verifica il fenomeno dell’immunosenescenza”, osserva Rolla. “Per questa ragione i virus latenti si riattivano e l’incidenza dell’HZ aumenta dopo i 50 anni”. E aggiunge: “per questo stesso motivo la risposta degli anziani al vaccino può essere inferiore. Al fine di garantire un’elevata efficacia si fa ricorso ad adiuvanti che potenzino la risposta immunologica”.

L’adiuvante nel nuovo vaccino contro l’HZ è As01, come spiega Rappuoli. “Grazie a questo adiuvante abbiamo trovato il modo di far ‘ringiovanire’ il sistema immunitario e lo useremo anche per altri vaccini”. E precisa: “As01 è composto da un liposoma che veicola al suo interno un componente della parete batterica in grado di stimolare il toll like receptor 4, l’altro è una saponina, una miscela di lipidi che stimola il sistema immunitario”.
La combinazione tra questi componenti – che singolarmente non sono molto efficaci – è stata l’arma vincente. E ha permesso la produzione di un vaccino con un’efficacia superiore al 90%. “È un risultato di cui siamo orgogliosi, e che ha stupito perfino noi”, conclude Rappuoli.

Un vaccino più facile da conservare

“Un’efficacia molto elevata confermata nel lungo periodo, nell’arco di 7 anni viene mantenuta un’efficacia dell’84%”, osserva Galli. “In virtù di questi risultati, negli Stati Uniti le assicurazioni hanno offerto gratuitamente il nuovo vaccino agli ultra 50enni per l’evidente rapporto favorevole costi benefici”.

Il vaccino rappresenta un’innovazione anche in termini di gestione organizzativa, come osserva Rossi, perché contrariamente al precedente, viene conservato in frigorifero, quindi può essere facilmente conservato e somministrato dai medici di medicina generale.

“Come ben sappiamo però”, conclude Rossi, “raccomandare un vaccino non vuol dire che la persona scelga di farsi vaccinare. Occorre un colloquio per vincere l’esitazione vaccinale, e deve essere fatto dal medico curante”.

Post correlati

Lascia un commento



SICS Srl | Partita IVA: 07639150965

Sede legale: Via Giacomo Peroni, 400 - 00131 Roma
Sede operativa: Via della Stelletta, 23 - 00186 Roma

Popular Science Italia © 2024