La malinconia post-vacanze passa in 4 settimane

Quattro settimane. Che ci piaccia o no, questo è il tempo per riprendere la routine quotidiana e scacciare la malinconia post-vacanze che tutti ci portiamo a casa a rientro dalle ferie. Il “post-holiday blues”, la malinconia post-vacanze, è facile da riconoscere: ansia, mancanza di energia e concentrazione e un senso generale di infelicità. Per scacciare i sintomi però servono circa quattro settimane durante le quali un aiuto può arrivare da alcuni aspetti positivi legati al quotidiano, dalle cene con gli amici ai nostri programmi preferiti in TV.

Importante, però, è affrontare il tutto “in modo adulto, responsabile e creativo”, come spiega Massimo Di Giannantonio, presidente eletto della Società italiana di psichiatria (Sip) “sapendo che non solo di vacanza si vive ma che anzi anche nel lavoro possiamo trovare forti stimoli”. Solo così, in quella che appare una dialettica che diventa vero e proprio conflitto tra ciò che dobbiamo e vogliamo fare, cioè tra lavoro e ferie, potremo ‘trovare pace’. “Si è adulti autonomi, indipendenti e sereni sia quando si lavora che quando si è in vacanza – prosegue Di Giannantonio – se viviamo con immaturità il mondo del lavoro senza accorgercene trasportiamo tutto questo per osmosi anche nelle ferie. Che così non basteranno mai, non saranno mai sufficienti. Questa alla fine sarà la cifra del nostro modo di affrontare la vita: con incompiutezza e insoddisfazione”.

Secondo l’esperto, anche per non rimarcare l’equazione che vuole il lavoro come ‘sofferenza’ e la vacanza come ‘salvezza’, meglio riguardare le foto delle ferie solo una volta a settimana e solo per quattro settimane, il fine settimana preferibilmente. Mentre un ruolo importante, in una ripresa con sprint, possono giocare i colleghi, ma sta anche a noi, con i nostri comportamenti, trasformare  l’ambiente lavorativo in un ambiente positivo”.

Il ruolo dei colleghi è anche al centro dei consigli di Franziska Alesso-Bendisch, fondatrice di Well Work Solutions, una società di consulenza sulle performances e il benessere sul posto di lavoro, secondo la quale e’ importante ricostruire il legame, lavorando magari insieme a un progetto o scegliendo un nuovo posto in cui andare nella pausa pranzo. Inutile, poi, secondo Alesso-Bendisch soffermarsi su quanto sarebbe bello essere ancora in vacanza: meglio accettare che  sia finita e che sia stata frutto di ricordi meravigliosi. “Concentrandosi sugli obiettivi di carriera presenti e futuri – spiega – si vivrà nel presente e non nel passato”.

Mentre Di Giannantonio sottolinea che è importante anche “non valutare i vantaggi delle ferie di amici e colleghi solo con la lente di  ingrandimento di colore, viola, nero, scuro: quella dell’invidia. Che è una brutta sostanza tossica per il funzionamento dell’apparato mentale, bisogna metabolizzarla e vincerla”. Tutto questo non basta? Il trucco è semplice:prenotare da subito un’altra vacanza.

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