Neonatologia: arriva in Italia la prima sacca “pronta all’uso” per la nutrizione parenterale

Sono circa 15 milioni i bambini nel mondo che ogni anno nascono prematuri. In Europa, uno ogni dieci. Solo in Italia si parla di 40.000 bambini che nascono prima della 37esima settimana di gestazione, ossia quasi il 7% rispetto di tutte le nascite. Di tutti i nati prematuri nel nostro paese ogni anno, circa 5.000 hanno alla nascita un peso inferiore a 1,5 kg e 1.000 inferiore addirittura al chilo. La nascita pretermine costituisce la principale causa diretta di mortalità neonatale. Nel 75% dei casi si verifica nella prima settimana di vita del neonato.

Uno dei problemi principali per questi neonati è quello dell’alimentazione. Quando quella orale o enterale (sia per bocca, sia per sonda) risulta impossibile, insufficiente o controindicata, il ricorso alla nutrizione parenterale (PN) diventa essenziale per sopperire ai fabbisogni nutrizionali di questi piccolissimi pazienti. E qui entra in gioco la nutrizione parenterale. “Questo tipo di nutrizione – dice Virgilio Carnielli, primario di Neonatologia dell’ Università Politecnica della Marche ad Ancona – è indicata essenzialmente in due categorie di neonati: quelli che presentano malformazioni del tratto gastroenterico e i nati pretermine, giacché l’immaturità degli organi impedisce una nutrizione normale. La nutrizione parenterale è una terapia fondamentale, perché riesce a garantire la giusta quantità di nutrienti a questi piccoli pazienti. La nutrizione parenterale, ha anche contribuito ai progressi raggiunti dalla chirurgia pediatrica, in quanto ci consente di guadagnare tempo prezioso per l’effettuazione di interventi di ricostruzione a carico dell’apparato gastrointestinale ”.

La somministrazione dei nutrienti avviene tramite delle sacche, che sono specialità medicinali (prodotti da case farmaceutiche) o preparazioni galenico- magistrali messe a punto su esigenze specifiche dei singoli pazienti”. Sono le cosiddette preparazioni magistrali – aggiunge Carnielli – realizzate da medico e farmacista, che sono spesso usate per le esigenze nutrizionali del singolo paziente. Non in tutti i centri, però, è possibile realizzare una preparazione magistrale”.

Per rispondere a tutte le esigenze nutrizionali, è disponibile anche in Italia la prima sacca pronta all’uso per la nutrizione parenterale dei neonati pretermine. La sacca è stata studiata e messa a punto sulla base delle linee guida fornite dalla Società Europea di gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione (ESPGHAN) e dalla Società Europea di Nutrizione Clinica e Metabolismo (ESPEN). “Per la prima volta disponiamo di una sacca standard che contiene tutti i nutrienti in quantità vicine ai valori ottimali – sottolinea Carnielli, che ha collaborato alla messa a punto della nuova sacca – La formulazione di nutrienti che abbiamo studiato è idonea per i fabbisogni di quasi tutti i nati pretermine”.

La nuova sacca per la nutrizione parenterale si chiama NUMETA G13E 300 mL ed è prodotta da Baxter. Fornisce una formulazione bilanciata di aminoacidi (proteine), glucosio (carboidrati), lipidi (grassi) ed elettroliti in un sistema a triplo scomparto.

I vantaggi della sacca “pronta all’uso”
Il confezionamento delle sacche per la nutrizione parenterale può comportare, proprio per la complessità della loro preparazione, alcuni rischi dovuti alla prescrizione, trascrizione e somministrazione. Una non corretta preparazione delle sacche, infatti, può aumentare il rischio di complicanze nel neonato prematuro, fino a poterne causare anche il decesso. In linea con le indicazioni fornite dalle Società Scientifiche europee, sia la Farmacopea europea, sia la Società Italiana Farmacisti Ospedalieri (SIFO) hanno messo a punto negli anni alcune indicazioni relative alla corretta preparazione delle sacche. L’esistenza, quindi, di specifiche sacche pronte all’uso messe a punto per neonati prematuri, e più in generale, per pazienti pediatrici, può rappresentare un valido supporto e un’efficace alternativa per il neonatologo e per il farmacista.

Nella gestione clinica dei neonati, in particolari se prematuri, si pone anche un altro problema, legato alla scarsità di farmaci. La maggior parte dei prodotti, a oggi presenti sul mercato, non hanno infatti un’indicazione specifica per uso pediatrico e in particolar modo per i neonati prematuri. Questo vale anche per la nutrizione parenterale.

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