Menopausa: non solo osteporosi. Anche i trigliceridi alti aumentano rischio fratture

(Reuters Health) – Secondo uno studio statunitense le donne in età da menopausa con trigliceridi alti hanno un rischio aumentato di fratture ossee. I ricercatori hanno seguito più di 2.000 donne in premenopausa, senza storia di fratture ossee, per quasi 15 anni.

“Questo studio suggerisce che le donne che entrano nella mezza età dovrebbero intervenire per abbassare i trigliceridi”  dice  l’autrice dello studio, Jennifer Lee della Stanford University di Palo Alto e Veterans Affairs Medical Center in California. Durante la menopausa diminuiscono i livelli di estrogeni e i livelli di grassi nel sangue aumentano. Ciò provoca un aumento del rischio di fratture, anche se i meccanismi alla base di questo processo non sono ancora del tutto chiari, si legge nel lavoro pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism.

Lo studio
Lee e colleghi hanno analizzato i dati provenienti da più di 2000 donne tra i 42 e i 52 anni, al momento dell’arruolamento nel biennio 1995-97. Molte delle donne erano in sovrappeso e tre quarti avevano bassi livelli di trigliceridi normali, ovvero fino a 150 mg/dL. I livelli da 150 mg/dL a 199 mg/dL erano considerati borderline e sopra 199  alti.

Nei 13 anni successivi, 147 donne hanno subito fratture non traumatiche: un terzo al piede, il 16% alle caviglie e il 13% ai polsi.

Un aumento di 50 mg/dL dei livelli di trigliceridi è stato associato ad un aumento del rischio del 31% di fratture tra i due e i cinque anni successivi al dosaggio e a un incremento complessivo dell’11% del rischio di fratture. Le donne che già prima della menopausa avevano livelli altri di trigliceridi (oltre 300 mg/dL) hanno avuto un rischio due volte e mezzo aumentato di riportare fratture entro la fine dello studio rispetto alle donne con livelli inferiori a 150 mg / dL.

“Altri fattori possono influenzare l’associazione tra l’aumento dei trigliceridi e le fratture –  ha detto Walter Willett, ricercatore presso la Harvard University – e riguardano il tipo di dieta seguito. I risultati devono essere interpretati con cautela perché i trigliceridi sono un marcatore sensibile di un cattivo stato metabolico che deriva da una ridotta attività fisica, elevato apporto di carboidrati sani e grassi saturi, e uno stato pre-diabetico”.

Fonte: J Clin Endocrinol Metab 2016

Lisa Rapaport

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

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