Malattia renale cronica: le apnee del sonno aumentano il rischio di mortalità

apnee(Reuters Health) – L’apnea centrale del sonno (CSA) è associata a un aumento del rischio di mortalità nei pazienti con malattia renale cronica (CKD) che non sono in dialisi. È quanto emerge da ricerca pubblicata su Sleep Medicine.”Questi risultati mettono in luce il possibile effetto dannoso dell’apnea del sonno sulla funzione renale, anche in assenza di altri fattori di rischio tradizionali,” ha sottolineato Jianwei Xu della Seoul National University Hospital di Bundang Seongnam, Corea del Sud, autore principale dello studio. SA e CKD hanno diversi fattori di rischio in comune e circa il 40% dei pazienti con CKD – ​​pazienti per la maggior parte dializzati – hanno apnee notturne.

Lo studio
Xu e colleghi hanno esaminato 1.454 pazienti sottoposti a polisonnografia tra il 2007 e il 2014, il 7% dei quali presentava malattia renale cronica. IL 15% di questi aveva avuto una accelerata perdita della funzione renale e  quasi il 3% sono morti durante il follow-up. La metà di questi pazienti ha fenomeni di apnee centrali del sonno. Dopo aver aggiustato i dati per età, sesso, obesità, circonferenza del collo e ipertensione, le probabilità di apnea centrale del sonno è risultata aumentata di 5,2 volte nei pazienti con insufficienza renale cronica, mentre l’OR aggiustato per disturbi respiratori nel sonno (SDB) era 1,7. L’Hazard Ratio aggiustato per la mortalità associata al CSA è stato di 4,3 per i pazienti non dializzati, mentre era 40,7 per i pazienti con insufficienza renale cronica.

I commenti
“La CKD può aumentare la mortalità nei pazienti con CSA e CVD” scrivono Xu e colleghi. “CSA può in parte peggiorare la funzione renale e una bassa funzionalità renale può ridurre l’escrezione di sostanze tossiche per il cervello, che aggrava in seguito CSA.” Secondo gli autori quindi una vValutazione delle apnee del sonno dovrebbe essere considerata in pazienti non dializzati, soprattutto in pazienti CKD, e un tempestivo intervento dovrebbe essere eseguito per ridurre il rischio di mortalità.”

Fonte: Sleep Med 2016

Reuters Staff

(Versione italiana di Quotidiano Sanità/Popular Science)

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