Ipertiroidismo e ideazione suicidaria nei giovanissimi

(Reuters Health) – “Nei casi di ansia, depressione o altri disturbi della salute mentale, i medici dovrebbero valutare la presenza di malattie della tiroide”, scrivono i ricercatori del Naval Medical Center di Portsmouth in Virginia nell’articolo che illustra il loro studio pubblicato online su Pediatrics.

Lo studio rivela per la prima volta una forte associazione tra condizioni di salute mentale e ipertiroidismo nei bambini, prendendo in considerazione un campione di pazienti molto esteso. ” I risultati sono coerenti con le ricerche condotte negli adulti”, precisano gli autori.

Melissa Buryk e colleghi hanno determinato la prevalenza di ipertiroidismo e condizioni di salute mentale usando i dati del Military Health System Data Repository nella fascia di età compresa tra 10 e 18 anni. Hanno identificato 1.894 femmine e 585 maschi con una diagnosi di ipertiroidismo durante il periodo di studio (2008-2016).

Rispetto ai bambini senza ipertiroidismo, i rapporti di prevalenza di disturbi mentali nei bambini con ipertiroidismo variavano da 1,7 (ADHD) a 4,9 (disturbo bipolare), con tutti gli aumenti del rischio statisticamente significativi. “Sorprendentemente, l’ideazione suicidaria era quasi 5 volte più probabile nei pazienti con diagnosi di ipertiroidismo rispetto ai pazienti a cui non è mai stata diagnosticata questa patologia “, riportano gli autori. “Per ciascuno dei disturbi mentali esaminati, ad eccezione dell’ideazione suicidaria, la diagnosi è stata fatta prima della diagnosi di ipertiroidismo, soprattutto nei bambini con ADHD, che è stato diagnosticato nel 68,3% dei casi prima dell’ipertiroidismo “.

Da questa ricerca emergono due aspetti fondamentali che gli operatori sanitari dovrebbero tenere a mente. “Quando un bambino presenta sintomi di una condizione mentale, bisogna valutare la presenza di un problema medico come causa dei sintomi, in questo caso l’ipertiroidismo “, osserva Melissa Buryk . “In secondo luogo, nei bambini con diagnosi di ipertiroidismo, rimane un’alta preponderanza di condizioni di salute mentale che non sembra essere correlata all’aumento dei livelli della tiroide”. Il disturbo di salute mentale permane anche mesi dopo l’inizio del trattamento per la tiroide.

“Al momento ci sono solo indizi sui meccanismi alla base dell’associazione, saranno interessanti ulteriori ricerche in questo settore”, aggiungono Rebecca Schneider Aguirre e John S. Fuqua dell’Università dell’Indiana a Indianapolis nell’editoriale che accompagna la pubblicazione dell’articolo.

Fonte: Pediatrics 2019

Megan Brooks

(Versione italiana per Quotidiano Sanità/Popular Science)

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