
Come funziona
Grazie ai loro esperimenti, i ricercatori hanno dimostrato che l’inserimento controllato di pochi atomi di argento all’interno di un materiale semiconduttore, induce un forte comportamento magnetico nelle sue nanoparticelle quando vengono illuminate. Questo magnetismo attivato dalla luce, persistente nel tempo e rilevabile otticamente, può diventare l’elemento di base dei dispositivi di immagazzinamento dei dati di nuova generazione.
Ingegnerizzare queste interazioni tra atomi, spiega Brovelli, “apre alla possibilità di realizzare materiali ad alte prestazioni che potranno costituire gli elementi fondanti di tecnologie del futuro come, ad esempio, computer ottici e memorie di grande capacità e elevata frequenza ‘lette’ e ‘scritte’ con la luce”.
