
Gli studiosi dell’Università di Firenze hanno contribuito alla determinazione e classificazione del comportamento dei batteri nella resistenza agli antibiotici (fenotipo) e alla correlazione con il profilo genetico, permettendo per la prima volta di avere un quadro approfondito della diversità nella popolazione di questi batteri patogeni che circolano negli ospedali europei.
“Alcuni ceppi di Klebsiella pneumoniae – spiega Gian Maria Rossolini, docente di microbiologia e microbiologia Clinica presso l’Ateneo fiorentino, fra gli autori della pubblicazione insieme con Tommaso Giani, ricercatore del dipartimento di medicina sperimentale e clinica – hanno acquisito resistenze alla maggior parte degli antibiotici attualmente disponibili, compresi i carbapenemi, che sono ad ampio spettro. Le infezioni causate da questi ceppi sono molto difficili da trattare e, conseguentemente, possono essere gravate da una elevata mortalità. Di fatto, la gestione di queste infezioni rappresenta attualmente uno dei maggiori problemi in campo medico, con rilevanti implicazioni per la salute pubblica: l’Italia è tra i paesi europei uno di quelli dove il fenomeno ha assunto proporzioni maggiori”.
