Congresso Asco (oncologia): il futuro è nell’immunoterapia

(Reuters Health) – Un Congresso all’insegna delle novità sui farmaci immunoterapici. Da venerdì 2 giugno a Chicago decine di migliaia di specialisti provenienti da tutto il mondo si confronteranno su questa e altre novità che caratterizzeranno il meeting annuale dell’ASCO – American Society of Clinical Oncology. Quest’anno verranno presentate più di 250 relazioni  che riguardano farmaci che potenziano il sistema immunitario, conosciuti come checkpoint inhibitors. La parte del leone la fanno i farmaci che si occupano di una proteina denominata PD-1, come pembrolizumab, nivolumab e atezolizumab. I farmaci funzionano rilasciando freni molecolari, o checkpoint, che i tumori usano per evitare il sistema immunitario dell’organismo. Questo permette alle cellule immunitarie di riconoscere e attaccare le cellule tumorali allo stesso modo in cui combattono le infezioni causate da batteri o virus. Per alcuni tumori, come il melanoma, i trattamenti possono consentire una sopravvivenza a lungo termine per circa il 20% dei pazienti. I ricercatori e i produttori di farmaci sono ora concentrati sulla sperimentazione di combinazioni tra questi farmaci per verificare se possano essere più efficaci del singolo medicamento.

Altri farmaci inibitori di checkpoint che saranno discussi durante il Congresso ASCO sono quelli che mirano alla proteina CTLA4, come ipilimumab  Secondo la società di ricerca GlobalData, il mercato globale delle immunoterapie dovrebbe crescere più di quattro volte e attestarsi a 75,8 miliardi di dollari entro il 2022.

Fonte: ASCO 2017

 Deena Beasley

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

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