Depressione adolescenziale: risultati durevoli con breve intervento

Un singolo intervento contro la depressione (SSI) può produrre una riduzione duratura nei livelli di depressione, ansia e problemi di internalizzazione negli adolescenti ad alto rischio. Questo genere di intervento praticato tramite il computer, porta anche ad un miglioramento più rapido ed ad un maggior controllo comportamentale rispetto alla semplice terapia di supporto, come illustrato da Jessica Schleider della Yale Medical School, secondo cui questo programma potrebbe avere un ampio impatto su depressione ed ansia giovanili.

Circa l’80% dei giovani che richiedono assistenza psichiatrica non la ricevono, e sussiste la necessità di interventi brevi e scalabili per la psicopatologia giovanile. In particolar modo si fanno apprezzare gli interventi praticati per vie non tradizionali allo scopo di massimizzare il potenziale di accessibilità.

Alcune ricerche precedenti suggeriscono che gli SSI possano aiutare a sopperire a questa necessità, ed abbiano dimostrato effetti promettenti in diversi problemi giovanili, ma questi studi sono stati limitati dall’affidamento su quanto riportato dai pazienti e da altri vizi di forma.

L’approccio proposto nel presente studio non è incentrato direttamente sui sintomi di depressione ed ansia ma piuttosto su convinzioni implicite e rilevanti per il paziente che potrebbero essere alla base dei sintomi internalizzanti. Esso in particolare insegna che i tratti della personalità sono malleabili, e non immutabili.

Si presume che gli assetti della personalità siano convinzioni chiave per gli adolescenti, che adattano in modo notevole le proprie risposte alle sfide peculiari dell’adolescenza stessa. Gli assetti misti sono in correlazione con un maggior grado di depressione ed ansia negli adolescenti. Il costrutto del cosiddetto “assetto mentale” (o “mindset”) si basa sul lavoro di Carole Dwek, che per prima ne ha fatto uso in ambito scolastico, ed è stato successivamente adattato per i giovani con ansia e depressione.

Sostenendo la convinzione che i tratti della personalità come timidezza o tristezza siano malleabili, l’intervento aiuta gli adolescenti a gestire i fattori stressanti, ed a controllare il proprio comportamento e le proprie emozioni. (J Child Psychol Psychiatry 2018; 59: 160-70)

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