Le cronache degli ultimi mesi raccontano di un sistema dell’emergenza-urgenza italiano in sofferenza. Le cause sono diverse e complesse, tra cui una generale carenza di personale sanitario, aumento del numero accessi (in molti casi impropri), criticità organizzative e, soprattutto, difficoltà nella capacità di ricovero. Anche secondo la letteratura tra i fattori frequentemente indicati come causa di sovraffollamento c’è proprio l’incapacità interna all’ospedale di trasferire i pazienti in attesa di ricovero (boarding), nonché la presenza di colli di bottiglia nel percorso di accoglienza, presa in carico e dimissione dai reparti.
In generale, comunque, è bene ricordare che il tema del crowding (affollamento) è un fenomeno multi-fattoriale, largamente interconnesso con ambiti esterni al Pronto Soccorso, sia a livello intra che extra-ospedaliero.
A Niguarda, qualche anno prima della pandemia era stato avviato un importante percorso di analisi del fenomeno, per arrivare a identificare le principali aree di criticità, le cause e implementare azioni di miglioramento specifiche, soprattutto rispetto al flusso di ricovero.