L’aggiunta del 5-HT6 antagonista selettivo noto come idalopiridina ad un colinesterasi-inibitore non migliora la cognizione ne’ riduce il declino cognitivo nei pazienti con morbo di Alzheimer lieve-moderato. Lo dimostrano tre studi randomizzati che nel complesso hanno coinvolto 2.525 pazienti, che con questo intervento non…
LeggiCanale Medicina: Neuroscienze & patologie neurodegenerative
Mutazioni KRAS nelle malformazioni arterovenose cerebrali
E’ stata identificata una mutazione genetica nei pazienti con una malformazione arterovenosa del cervello, una delle principali cause di ictus emorragico in bambini ed adulti. Secondo un recente studio, queste malformazioni sono il risultato dell’attivazione KRAS-indotta della cascata di segnalazione MAPK-ERK nelle cellule endoteliali…
LeggiMorbo di Alzheimer: aceticolinesterasi-inibitori limitano fratture
Nei pazienti anziani con morbo di Alzheimer, l’uso di acetilcolinesterasi-inibitori è correlato ad una riduzione del rischio di fratture osteoporotiche. Si tratta di farmaci comunemente impiegati in questi pazienti, che hanno un effetto protettivo dalle fratture osteoporotiche in generale, ma il presente studio dimostra…
LeggiDemenza con corpi di Lewy: anticonvulsivante migliora sintomi motori
L’anticonvulsivante noto come zonisamide, combinato con la levodopa, migliora i sintomi motori nei pazienti con demenza con corpi di Lewy (DLB) senza esacerbare il declino cognitivo o i sintomi psichiatrici. Secondo Miho Murata, direttrice generale del National Center Hospital di Tokyo ed autrice di…
LeggiProblemi di sonno nella mezza età connessi a declino cognitivo successivo
I soggetti che soffrono di disturbi del sonno nella mezza età o con l’invecchiamento possono avere maggiori probabilità di sviluppare deficit cognitivi rispetto a coloro che riposano ininterrottamente molto più a lungo. Questo dato deriva dalla revisione di 4 studi effettuata da Shireen Sindi…
LeggiEpilessia: profili EEG predicono tempistica attacchi
I profili EEG delle scariche epilettiformi interictali seguono un ritmo multi-giornaliero che può consentire di prevedere quando interverranno gli attacchi nei pazienti affetti da epilessia. Nonostante la natura apparentemente casuale degli attacchi, sussistono ritmi di base nell’attività cerebrale che possono spiegarne le tempistiche, come…
LeggiStile di vita sano: benefici cognitivi anche nei portatori di APOE4
Gli anziani geneticamente suscettibili alla demenza possono trarre comunque beneficio da cambiamenti sani dello stile di vita. Secondo un’analisi secondaria dello studio FINGER, infatti, i benefici cognitivi dell’approccio basato su dieta, esercizio, training cognitivo e fattori di rischio vascolari non differivano significativamente in base…
LeggiIctus ischemico: ok a trombectomia meccanica anche per chi assume anticoagulanti orali
(Reuters Health) – La trombectomia meccanica per il trattamento dell’ictus ischemico acuto produrrebbe gli stessi esiti sia nei pazienti trattati con anticoagulanti orali, sia quelli non trattati, con i primi che non correrebbero un maggior rischio di emorragia. A evidenziarlo è uno studio condotto…
LeggiSindrome di Tourette: efficace, in alcuni casi, la stimolazione cerebrale profonda
(Reuters Health) – La stimolazione cerebrale profonda è efficace in alcuni pazienti affetti da Sindrome di Tourette. Da quanto evidenziato sulla base dei dati di 12 mesi di un registro internazionale, questa tecnica sembra migliorare i sintomi della sindrome di Tourette, anche se si…
LeggiAlzheimer: proteina beta-amiloide associata a “segnali” ansioso-depressivi
(Reuters Health) – Negli anziani cognitivamente normali, una maggiore concentrazione di proteina beta-amiloide nel cervello sembra associata ad un aumento dei sintomi di ansioso-depressivi nell’arco di cinque anni. E’ quanto emerge da uno studio pubblicato dall’American Journal of Psychiatry. Questi risultati supportano la teoria secondo…
LeggiSonno: le alterazioni sono collegate all’aumento della proteina beta-amiloide
(Reuters Health) – Aumento della proteina beta-amiloide nel liquido cerebrospinale (CSF) e alterazioni del sonno sono collegati. Infatti, l’interruzione del sonno sembra aumenti i livelli di beta-amiloide del liquido cerebrospinale. Aumento che a sua volta è stato associato ad un più elevato rischio di…
LeggiAttacchi terroristici aumentano rischio cefalee nei sopravvissuti
I sopravvissuti adolescenti degli attacchi terroristici sembrano presentare un sostanziale aumento del rischio di emicrania quotidiana o settimanale persistente e di cefalea muscolotensiva. Ciò potrebbe accadere anche ai soggetti che hanno avuto esperienza di altri tipi di violenza o di stress continui, ed i…
LeggiTumori di testa e collo: problemi cognitivi a lungo termine nei sopravvissuti
I pazienti che sopravvivono ad un tumore di testa e collo potrebbero avere maggiori probabilità di andare incontro ad un declino nella funzionalità cognitiva rispetto agli altri soggetti. Questi dati derivano dalla valutazione di 80 sopravvissuti a questi tumori ed altri 40 di controllo,…
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