(Reuters Health) – Indice di massa corporea, età, abuso di sostanze e quoziente intellettivo sarebbero tutte caratteristiche che influenzano in maniera negativa struttura e funzionalità del cervello nelle persone che soffrono di psicosi, così come accade tra individui sani. A evidenziarlo è stato un…
LeggiCanale Medicina: Neuroscienze & patologie neurodegenerative
SLA: aumento attività delle cellule Treg associata a rallentamento progressione malattia
(Reuters Health) – L’espansione delle cellule T regolatorie sarebbe associata a tassi più lenti di progressione della sclerosi laterale amiotrofica (SLA). È quanto emere da una ricerca condotta su topi da laboratorio transgenici e sull’uomo. Lo studio, pubblicato su JAMA Neurology, è stato coordinato…
LeggiAlzheimer, lo sport all’aria aperta migliora le funzioni cerebro-vascolari
Reuters Health) – Una recente revisione degli studi condotti a riguardo – effettuata da ricercatori della Connecticut University – suggerisce che l’allenamento del cuore e del sistema vascolare può aiutare a rallentare il declino della funzione cognitiva cerebrale nei pazienti affetti da malattia di…
LeggiAlzheimer: depositi proteine amiloide e tau presenti anni prima dei sintomi cognitivi
(Reuters Health) – Nelle persone che soffrono della forma genetica dell’Alzheimer, che si sviluppa in giovane età e dipende da mutazioni che si trasmettono per via autosomica dominante, l’accumulo di proteine amiloide e tau sarebbe rilevabile anni prima dello sviluppo dei sintomi a livello…
LeggiCervello: l’insonnia cronica “interrompe” le sinapsi
(Reuters Health) – L’insonnia cronica “interrompe” le sinapsi. È quanto emerge da uno studio condotto da ricercatori cinesi dell’Università di Zhengzhou.Il disturbo cronico da insonnia è caratterizzato da difficoltà ad addormentarsi quando è ora di andare a letto, da frequenti risvegli nel cuore della…
LeggiMorbo di Alzheimer: biomarcatori intervengono in sequenza
I biomarcatori del morbo di Alzheimer seguono un profilo sequenziale nel cervello che inizia con la deposizione di amiloide beta più di 20 anni prima dell’insorgenza prevista della demenza, ed è seguita da un declino nel metabolismo del glucosio e successivamente da atrofia cerebrale…
LeggiStimolazione cerebrale profonda rallenta morbo di Alzheimer?
La stimolazione cerebrale profonda (DBS) del lobo frontale potrebbe rallentare il declino della funzionalità esecutiva nei pazienti con morbo di Alzheimer lieve o allo stadio precoce, come rivelato da uno studio condotto da Douglas Scharre della Ohio State University, secondo cui se venisse dimostrato…
LeggiMeningite: utili valori di riferimento CSF nei neonati di 2 mesi
I valori di riferimento specifici per età relativi al fluido cerebrospinale (CSF) identificati in un ampio studio multicentrico, potrebbero aiutare i medici ad interpretare i risultati della puntura lombare per la memningite batterica nei neonati sino a 60 giorni di età. Secondo Joanna Thomson…
LeggiStimolazione cerebrale non invasiva: nuovo metodo di simministrazione?
E’ stato sviluppato un nuovo metodo per praticare la stimolazione cerebrale non invasiva. La nuova tecnica, pensata per la stimolazione elettrica transcranica (TES), potrebbe offrire una maggiore efficacia rispetto al metodo attuale, che non è abbastanza potente da influenzare i circuiti cerebrali. Dato che…
LeggiLugaresi (Uni. Bologna): “SM, esigenze dei pazienti e terapie ad hoc”
Nel trattamento della sclerosi multipla, così come di altre patologie, è giusto scegliere il trattamento più indicato per ciascun paziente in funzione delle esigenze di questo paziente. Ad approfondire l’argomento con Popular Science è Alessandra Lugaresi, professore associato di Neurologia all’università degli Studi di…
LeggiSM. Centonze (Irccs Neuromed): “Cladribina, una possibilità terapeutica diversa”
“Il trattamento della sclerosi multipla rimane tuttora una sfida complessa, per fortuna da alcuni anni abbiamo nuovi farmaci che sono arrivati a disposizione dei clinici, e altri che sono lì lì per essere approvati e che presto saranno disponibili per il trattamento dei pazienti…
LeggiAlzheimer: un test del sangue scova la proteina beta amiloide
(Reuters Health) – Con un’accuratezza superiore al 90%, un nuovo test basato sulla ricerca della proteina beta-amiloide nel sangue -messo a punto da ricercatori giapponesi e australiani – si sarebbe mostrato efficace nel diagnosticare l’Alzheimer. Gli scienziati hanno pubblicato i loro risultati su Nature.…
LeggiMorbo di Parkinson: esercizio ad alta intensità riduce i sintomi motori
L’esercizio ad alta intensità potrebbe risultare sicuro ed efficace nel rallentare la progressione dei sintomi motori, nei pazienti con morbo di Parkinson di nuova diagnosi e che non hanno ancora iniziato la terapia medica. Questo dato deriva dallo studio SPARX, condotto su 128 pazienti…
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