#lsea2025

FUTURE: Economia,
Longevità e Salute

con il contributo incondizionato di

Monica Gori,
Luisa Cofrancesco

Il progetto “FUTURE: Economia, Longevità e Salute” nasce per stimolare un dibattito istituzionale sull’invecchiamento della popolazione e sull’importanza strategica delle Life Sciences per la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale e lo sviluppo del Paese. A realizzarlo è stata Pfizer e noi ne abbiamo parlato con Monica Gori, Strategic Initiative Lead, e Luisa Cofrancesco, Policy & Public Affairs Director. Parte del team anche Daniela Agostinone, Biagio Oppi, Carla Capobianco, Maria Marfisa, Antonella D’Arienzo e Barbara Capaccetti

Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
Negli ultimi anni, il progressivo invecchiamento della popolazione italiana si è imposto come una sfida di grande portata, mettendo a dura prova la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale e la stabilità dell’economia del Paese. Affrontare il tema della longevità non è solo una questione sanitaria, ma una sfida strutturale che coinvolge il futuro del nostro sistema economico, sociale e produttivo. In questo scenario complesso, il settore delle Life Sciences emerge come attore strategico per ripensare modelli di prevenzione, cura e sostegno alla popolazione. Pfizer, consapevole di questa sfida epocale, ha promosso un evento su tutti questi temi per stimolare l’adozione di una strategia di lungo periodo che valorizzi il ruolo delle Life Sciences per la sostenibilità del SSN e lo sviluppo del Paese.  

Potreste descriverlo brevemente?
La prima edizione dell’evento “FUTURE: Economia, Longevità e Salute”, organizzato da TEHA Group per Pfizer, ha riunito a Roma esponenti di primo piano del mondo politico, accademico, scientifico, imprenditoriale, delle associazioni civiche e dei pazienti per affrontare le profonde trasformazioni che l’invecchiamento e il calo demografico stanno determinando in Italia. Il dibattito si è focalizzato principalmente sull’importanza di potenziare la prevenzione e la promozione di un invecchiamento sano e attivo, sul ruolo della ricerca e sulla necessità di adottare una strategia italiana per le Life Sciences.  

Che risultati avete o volete raggiungere?
Abbiamo avviato un dibattito istituzionale di alto livello sulle sfide della longevità. 12 rappresentanti istituzionali ed esperti hanno partecipato come speakers all’evento. Tra questi, rappresentati del Ministero della Salute, Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero delle Imprese e del Made in Italy nonché Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. L’evento ha visto la partecipazione di oltre 160 persone in presenza e online e di 30 giornalisti in sala. L’iniziativa è stata largamente ripresa dai media, con oltre 360 articoli e 53.000.000 OTS. La pubblicazione di un documento di sintesi che ha riassunto tutte le analisi e le priorità strategiche, il ruolo delle Life Sciences per trasformare la longevità in una risorsa per il Paese, garantendo ai cittadini non solo di vivere più a lungo, ma anche meglio. 

Cosa pensate ci sia ancora da fare in questo ambito?
Continuare a promuovere un dialogo costruttivo con le istituzioni su come poter collaborare ulteriormente per accelerare l’accesso all’innovazione a beneficio dei pazienti, del sistema sanitario e del Paese oltre a rafforzare le politiche di prevenzione, che sono una delle principali leve strategiche per affrontare una longevità in salute. 

Qual è l’aspetto principale dell’Institutional & Patient Event che sarà più importante secondo voi nei prossimi anni? 

  1. Semplificare e accelerare con urgenza i processi di ricerca clinica, imparando, ad esempio, dall’esperienza spagnola e riducendo la burocrazia per incentivare le aziende a investire di più in futuro. 
  1. Garantire un sistema di incentivi coerente e competitivo allineato ai Paesi leader. 
  1. Rafforzare le politiche di prevenzione. 

Questi passi sono essenziali per aumentare la competitività dell’Italia, attirare nuovi investimenti e accelerare l’accesso dei pazienti a terapie innovative. Come Pfizer, siamo profondamente impegnati in questa agenda: con 108 progetti di ricerca e oltre 330 milioni di euro investiti in R&S in Italia negli ultimi cinque anni — un investimento che continua a crescere. Per questo motivo, continuiamo a sostenere un dialogo costruttivo su come rafforzare ulteriormente questo slancio e valorizzare appieno il potenziale dell’innovazione, a beneficio dei pazienti, del sistema sanitario e del Paese.



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