#lsea2025

Expert Opinion on IL-5 Journey

Gabriele Brembilla

Il progetto “Expert Opinion on IL-5 Journey” nasce con l’obiettivo di condividere in modo strutturato le conoscenze scientifiche più aggiornate sull’interleuchina 5 e sul suo ruolo chiave nelle patologie infiammatorie di tipo 2, come asma severo, rinosinusite cronica con poliposi nasale, EGPA e HES. A realizzarlo è stata GSK e noi ne abbiamo parlato con Gabriele Brembilla, Medical Lead. Parte del team anche Maria Rosaria Mollo Medical Lead, e Chiara Sartor, Medical Head.

Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
Questo progetto nasce dall’esigenza di approfondire e condividere le informazioni attualmente disponibili circa il ruolo chiave dell’interleuchina 5 nelle patologie infiammatorie di tipo 2, come Asma Severo, Rinosinusite Cronica con Poliposi Nasale, EGPA e HES. La scienza legata all’infiammazione di tipo 2 e l’interleuchina 5 ha visto un grande sviluppo negli ultimi anni e abbiamo recepito attraverso molteplici discussioni scientifiche con gli esperti la necessità della comunità scientifica di fissare quanto appreso fino a quel momento in un documento condiviso. Il progetto si rivolge principalmente a medici specialisti, ricercatori e operatori sanitari coinvolti nella gestione di queste malattie, con l’obiettivo di condividere le ultime evidenze e l’esperienza maturata dagli autori nel contesto clinico nazionale. 

Potrebbe descriverlo brevemente?
Il progetto consiste in una raccolta di evidenze scientifiche e contributi da parte di esperti italiani sulle patologie eosinofile con alla base un’infiammazione di tipo 2 e sulla scienza dell’interleuchina 5. Attraverso discussioni strutturate, sono stati analizzati i principali snodi utili alla comprensione di queste patologie e al ruolo delle diverse cellule e citochine coinvolte, analizzando quanto già disponibile nella letteratura e integrando con l’esperienza degli autori. 

Che risultati avete o volete raggiungere?
L’obiettivo principale è quello di fornire una panoramica aggiornata e condivisa sulle patologie in cui l’interleuchina 5 ha un ruolo chiave, contestualizzandole all’interno dell’infiammazione di tipo 2 che le caratterizza. Si rinforza inoltre come la collaborazione tra specialisti sia necessaria per migliorare la ricerca scientifica e quindi anche il percorso dei pazienti che soffrono di queste patologie. L’articolo è stato distribuito a livello globale raccogliendo valutazioni estremamente positive dalle oltre 5.000 persone che lo hanno letto.  

Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
Sempre più evidenze confermano il ruolo cruciale dell’interleuchina 5 nelle patologie infiammatorie di tipo 2 e la diffusione di questi dati ha un risvolto pratico nella diagnosi e cura dei pazienti affetti da queste patologie, attraverso diagnosi più precoci e terapie mirate. Nonostante i progressi ottenuti, resta ancora molto da studiare per comprendere completamente i meccanismi patogenetici delle malattie correlate all’interleuchina 5. È fondamentale investire nella formazione continua degli operatori e nella ricerca scientifica.  

Qual è l’aspetto principale del Scientific Collaboration Program che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
L’aspetto più rilevante sarà la capacità di creare reti collaborative tra specialisti, centri di riferimento, associazioni di pazienti e aziende, affinché dall’ascolto reciproco nascano progettualità con un impatto positivo sulla vita dei pazienti. Questo approccio favorirà un percorso più efficace e personalizzato dei pazienti, oltre a stimolare l’adozione di nuove strategie per la gestione di queste patologie.



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