#lsea2025

Digital BEAT

Francesco Benedetti

Il progetto “Digital BEAT” nasce con l’obiettivo di promuovere l’upskilling digitale dei dipendenti attraverso un approccio coinvolgente basato su gamification, apprendimento personalizzato e applicazioni pratiche dell’intelligenza artificiale. A realizzarlo è stata GSK e noi ne abbiamo parlato con Francesco Benedetti, Capability Lead. Parte del team anche: Elena Adami, Capability Head, e Chiara Bortolussi, Capability Support

Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge? 
L’idea del progetto “Digital BEAT” è nata dalla necessità di promuovere l’upskilling digitale della popolazione aziendale attraverso un approccio innovativo e coinvolgente, basato sulla logica dell’intrattenimento. Il progetto è stato concepito per accompagnare le persone in tutte le fasi del percorso di cambiamento necessario per adottare la tecnologia e l’intelligenza artificiale come partner strategici e strumenti di valore nella loro attività quotidiana. Si rivolge a tutti i dipendenti, con l’obiettivo di abilitare una trasformazione culturale e operativa su scala aziendale. 

Potrebbe descriverlo brevemente? 
“Digital BEAT” ha preso avvio nel 2024 con una fase pilota che ha coinvolto 150 partecipanti. I risultati hanno dimostrato che l’approccio basato su gamification e logiche di ingaggio è stato efficace nel trasformare la percezione della tecnologia, da un ostacolo percepito a una vera e propria opportunità di crescita e innovazione. Nel 2025 il progetto è stato ampliato, raggiungendo 650 partecipanti e articolandosi in tre fasi principali: 

  • Formazione online: Attraverso una piattaforma digitale accessibile tutto l’anno, i partecipanti hanno potuto seguire percorsi di apprendimento personalizzabili su temi chiave come l’intelligenza artificiale e altre competenze digitali, con modalità flessibili per rispondere alle esigenze individuali. 
  • Challenge pratica: Una seconda fase dedicata ai partecipanti più attivi e impegnati nella prima parte del progetto, che hanno avuto l’opportunità di applicare concretamente gli strumenti di IA disponibili. Questa fase ha premiato l’impegno e valorizzato i migliori risultati raggiunti. 
  • Sviluppo creativo: Infine, la terza fase ha visto la realizzazione di progetti innovativi con l’obiettivo di diffondere una cultura digitale consapevole e promuovere l’adozione strategica dell’intelligenza artificiale in tutta l’azienda. 

Questa struttura ha permesso di rafforzare le competenze digitali, favorire un cambiamento culturale significativo e abilitare i partecipanti a sfruttare il potenziale dell’AI in modo concreto e strategico. 

Che risultati avete o volete raggiungere? 
Il progetto mira a ottenere un impatto tangibile su diversi fronti. L’obiettivo principale era quello di rafforzare le competenze digitali e favorire un cambiamento culturale su larga scala, con almeno l’80% dei partecipanti in grado di integrare l’uso dell’AI nel proprio lavoro quotidiano. Inoltre, il progetto aspira a promuovere una maggiore collaborazione cross-funzionale, abilitando un approccio trasversale e condiviso all’innovazione digitale. Gli alti risultati di utilizzo della piattaforma e i gruppi di lavoro formati da colleghi di ruoli diversi, ci confermano il raggiungimento degli obiettivi che ci eravamo dati. 

Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito? 
Per consolidare i risultati già raggiunti, sarà essenziale identificare use case specifici per ogni famiglia professionale, in modo da garantire un avanzamento ulteriore nel percorso di adozione dell’AI. Inoltre, sarà necessaria una fase di consolidamento per stabilizzare i cambiamenti introdotti e prevenire eventuali regressioni. Questo approccio consentirà di radicare l’utilizzo dell’AI come parte integrante delle operazioni aziendali e delle strategie di sviluppo. 

Qual è l’aspetto principale dell’Internal Campaign & HR Project che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni? 
L’aspetto principale risiede nella capacità di decentralizzare le responsabilità, coinvolgendo un numero più ampio di persone e creando reti di collaborazione peer-to-peer. Questo modello favorirà un ingaggio più diffuso e una maggiore partecipazione attiva, promuovendo la creatività. L’approccio collaborativo non solo migliorerà la motivazione dei dipendenti, ma contribuirà anche allo sviluppo delle competenze digitali richieste dalla leadership aziendale. Questo sarà fondamentale per accelerare il processo di trasformazione organizzativa e mantenere l’azienda competitiva in un contesto sempre più orientato all’innovazione tecnologica.



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