Camilla Felini
Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
La campagna “Nulla può fermarti” nasce dalla consapevolezza che la Malattia Venosa Cronica (MVC) e la Malattia Emorroidaria (ME) sono patologie spesso sottovalutate, nonostante il loro impatto significativo sulla qualità della vita quotidiana e i rischi correlati. In questo scenario, la necessità di un intervento comunicativo mirato diventa urgente: intercettare i pazienti in fase iniziale, favorire una corretta identificazione dei sintomi e promuovere una gestione tempestiva attraverso la terapia con Daflon. Il progetto si fonda quindi su una strategia integrata.
Potrebbe descriverlo brevemente?
“Nulla può fermarti” è una campagna multichannel che punta a raccontare, attraverso uno storytelling coinvolgente, la quotidianità di chi affronta disturbi legati alla Malattia Venosa Cronica e alla Malattia Emorroidaria. La campagna è stata lanciata sfruttando contenuti video, immagini e animazioni che parlano direttamente a un pubblico ampio, con particolare attenzione alle fasce più giovani in cui spesso si manifestano i primi segni e sintomi delle patologie. Il messaggio invita a cambiare mentalità: grazie a una diagnosi tempestiva e alla terapia con Daflon, è possibile riprendere le attività di ogni giorno senza farsi fermare dai sintomi. La campagna è stata declinata in modo da adattarsi a diversi canali di comunicazione: Spot TV, ADV, Youtube, Sito Internet, Materiali per P.V. Farmacia, per raggiungere il pubblico in modo integrato e mirato, assicurando una comunicazione coerente su tutte le piattaforme.
Che risultati avete o volete raggiungere?
La campagna ha ottenuto ottimi risultati in termini di Impressions sui canali social (otto milioni su FB e IG) e Visite al sito (2.1 milioni). Per quanto riguarda lo Spot TV, la campagna ha raggiunto una reach del 63% per la Malattia Venosa Cronica e del 48% sulla Malattia Emorroidaria.
Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
La nostra campagna nasce da un forte razionale scientifico, è da diversi anni che Servier si impegna a parlare, non solo al paziente/ consumatore, ma anche ai clinici di Malattia Venosa Cronica (MVC) e la Malattia Emorroidaria (ME), patologie spesso sottovalutate, che impattano però fortemente sulla qualità di vita del paziente. Ancora oggi c’è molto da fare per aumentare non solo la consapevolezza della cronicità delle patologie, ma anche del rischio che corrono questi pazienti, coinvolgendo i diversi attori, dal paziente al clinico fino alle istituzioni.
Qual è l’aspetto principale dell’Omnichannel & Multichannel Project che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
Sicuramente nel futuro sarà essenziale garantire che i punti di contatto, sia online che offline, siano coerenti e interconnessi. In particolare, per tutto ciò che riguarda la comunicazione tra farmacie, clinici e aziende farmaceutiche, in modo da offrire esperienze che possano portare un valore aggiunto per il paziente, migliorando l’aderenza alla terapia e la fedeltà al brand. In sostanza, il futuro dell’Omnichannel sarà costruito sulla capacità di offrire un’esperienza integrata e senza interruzioni, che unisce il mondo fisico e digitale, migliorando la comunicazione e la relazione con il paziente.