Giulio Frassinelli
Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
Un progetto focalizzato sulla Leucemia Linfatica Cronica con l’obiettivo di approfondire e confrontarsi su tematiche rilevanti e differenzianti del profilo dei diversi BTKi e volto a migliorare e sviluppare le competenze trasversali dei giovani ematologi, potenziali futuri Digital Opinion Leader.
Potrebbe descriverlo brevemente?
Un format educativo interattivo pensato per offrire una visione più ampia che vada oltre la crescita scientifica. Dopo una fase di ascolto dove abbiamo somministrato a più di 2.000 ematologi per chiedere loro quali potessero essere dei bisogni/ Dall’analisi di 2.000 clinici e l’individuazione di 60 Digital Opinion Leader (DOL), emerge un quadro in cui l’attitudine al digitale e lo sviluppo delle competenze trasversali a quelle scientifiche dipendono principalmente dall’iniziativa individuale, nel poco tempo libero a disposizione dei clinici. La letteratura ci racconta invece di un bisogno crescente di competenze trasversali in particolare nel panorama terapeutico nella CLL così in rapida evoluzione. il bisogno di sviluppare competenze trasversali per affrontare le sfide dell’oncologia del futuro. Fatta questa premessa sono stati realizzati due eventi ECM uno a Milano e uno a Bari della durata di sei ore strutturati:
Che risultati avete o volete raggiungere?
Coinvolgere 20 giovani ematologi per evento nell’area terapeutica di interesse (CLL). Il board scientifico è composto da: Dott.ssa Annalisa Chiarenza, Prof. Giacomo Loseto, Prof. Gianluca Gaidano e Dott.ssa Alessandra Tedeschi.
Il board di esperti sulle competenze trasversali comprende: Dott.ssa Elisabetta Altamura, esperta di processi organizzativi e comunicazione Healthcare, Dott. Massimiliano Pappalardo, filosofo del lavoro, e Dott. Massimo Piazzoli, avvocato del Foro di Pavia.
Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
Le sfide sono ancora tante. Sicuramente l’aspetto di integrare servizi specifici per il clinico oltre la classica informazione scientifica rappresenta un punto di svolta per la nostra azienda e non solo. Poter contribuire con il migliorare alcuni aspetti legati alla figura professionale del clinico sono nuove strade da esplorare per migliorare ancor di più la vita dei pazienti.
Qual è l’aspetto principale dell’ECM Education Program che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
Evolvere il concetto stesso di ECM. Le nuove tecnologie come l’AI sono assolutamente differenzianti e vanno sfruttate per offrire ECM al passo con i tempi e visto anche il cambio generazionale in corso della classe medica in Italia.