Marta Pernarella
Maria Bianco
Sabrina Freni
Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
Marta Pernarella (MP): L’impegno di Pfizer nel proteggere la popolazione dalle infezioni respiratorie più gravi è pervasivo e costante. Una protezione che passa dai suoi vaccini che permettono di coprire più fasce di popolazione nei confronti delle principali malattie respiratorie. Una prevenzione individuale che si trasforma in una protezione collettiva.
Potrebbe descriverlo brevemente?
Maria Bianco (MB): Una nuova aria di prevenzione. Proteggere ogni respiro grazie a proposte innovative di prevenzione: questo è l’impegno che Pfizer porta avanti con costanza e continuità. Su questa mission sono stati sviluppati due simposi e una lettura magistrale, insieme a uno stand interattivo e ad attività di ingaggio ad hoc per il congresso S.IT.I, con l’obiettivo di confermare Pfizer come punto di riferimento nella prevenzione delle malattie respiratorie. Si è creato un percorso multicanale che andava a privilegiare una visione d’insieme della gestione delle malattie infettive respiratorie, piuttosto che per silos.
Che risultati avete o volete raggiungere?
(MB): Gli obiettivi principali erano molteplici:
Con oltre 1400 comunicazioni digitali inviate, ben 2 simposi ed una lettura organizzati in seno al congresso SITI che hanno visto la partecipazione di oltre 200 HCP ed oltre 300 interazioni allo stand possiamo considerare gli obiettivi di questa fase raggiunti.
Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
Sabrina Freni (SF): Serve continuare a pensare nuovi format che più si addicano alla necessità di acquisire nuove competenze con un approccio integrato e attraverso messaggi chiari ed efficaci. La gamification ed il metaverso, insieme all’AI possono rappresentare delle strade innovative da intraprendere per migliorare ed efficientare i processi di apprendimento. In particolare, adottare soluzioni digitali avanzate consente di coinvolgere maggiormente i professionisti della salute, offrendo esperienze formative più interattive e personalizzate. È fondamentale, inoltre, mantenere una costante attenzione all’evoluzione delle tecnologie e delle esigenze formative, affinché la prevenzione possa beneficiare delle migliori pratiche e strumenti disponibili.
Qual è l’aspetto principale del Marketing Education Program che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
(MP): Serve sempre più avere una visione di sistema, che faciliti le connessioni tra specialisti diversi ed anche ambiti diversi in particolare nella prevenzione che abbraccia variegati profili di popolazione da proteggere dalle infezioni. Questo richiede uno sforzo in più anche nel pensare le offerte formative, ma se è vero che nessuno si salva da solo, sempre più oggi bisogna rendere tangibili i benefici di un network ben affiatato. Soltanto attraverso una reale collaborazione interdisciplinare sarà possibile affrontare in modo efficace le nuove sfide della prevenzione, garantendo un aggiornamento costante e uno scambio virtuoso di competenze ed esperienze. In quest’ottica, il Marketing Education Program dovrà evolversi in piattaforme capaci di aggregare, valorizzare e mettere in connessione le migliori risorse disponibili, favorendo così la crescita professionale e, di conseguenza, una maggiore tutela della salute pubblica.