Alessia Mastroianni
Alessandro Patrini
Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
L’idea di realizzare questo progetto è nata da due considerazioni. La prima è che i clinici, come noi, hanno sempre meno tempo a disposizione per leggere gli studi pubblicati. Sono costantemente sotto pressione per rimanere aggiornati, il tempo a disposizione è limitato a causa del carico di lavoro e delle esigenze dei pazienti e quindi volevamo creare qualcosa che fosse rapido, ma esaustivo e andasse dritto al punto. La seconda considerazione è il desiderio di creare un concept interattivo e creativo che facesse sentire i clinici parte di una community. Per questo, abbiamo scelto di far raccontare i paper direttamente agli autori in un modo divertente e coinvolgente: in formato cartoon nel nostro salotto delle “Bright Series”. Questo aggiunge un elemento di divertimento e leggerezza, perché crediamo che, sia per il team UCB, sia per i nostri clinici che hanno partecipato finora, sia sempre bello fare le cose con il sorriso.
Potrebbe descriverlo brevemente?
Il progetto “Bright Series: la RWE entra in action!” consiste nel condensare in brevi episodi animati di pochi minuti i dati essenziali e gli outcome più rilevanti degli studi di Real-World Evidence (RWE). Questi episodi sono presentati in un formato innovativo e accattivante direttamente dai clinici che hanno condotto lo studio. Alla fine di ogni episodio, il clinico introduce il conduttore dell’episodio successivo. Su una piattaforma dedicata, è possibile vedere tutti gli episodi della prima stagione delle “Bright Series”.
Che risultati avete o volete raggiungere?
Con questo progetto, abbiamo già ottenuto un notevole interesse e coinvolgimento da parte dei clinici. Il nostro obiettivo principale è facilitare l’accesso, in modo rapido e piacevole, ai dati essenziali degli studi, aiutando i clinici a rimanere aggiornati nonostante il loro intenso carico di lavoro. Vogliamo inoltre creare una comunità interattiva e coesa, dove i professionisti possono sentirsi parte di un gruppo che condivide conoscenze in modo innovativo e divertente. A lungo termine, puntiamo a espandere il progetto includendo più episodi e raggiungendo un pubblico ancora più ampio.
Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
In questo ambito, ci sono ancora diverse aree che necessitano di sviluppo e miglioramento. Prima di tutto, è essenziale ampliare la serie di episodi per coprire una gamma più vasta di studi. Inoltre, vogliamo perfezionare ulteriormente il formato e la presentazione dei contenuti per renderli ancora più accessibili e coinvolgenti. Un altro aspetto cruciale è l’integrazione di feedback continuo da parte dei clinici che utilizzano la piattaforma, in modo da poter adattare e migliorare costantemente il progetto in base alle loro esigenze e suggerimenti.
Qual è l’aspetto principale del Digital Campaign che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
L’aspetto principale del Digital Campaign che ritengo sarà più importante nei prossimi anni è l’integrazione dell’intelligenza artificiale. Grazie all’AI, sarà possibile personalizzare l’esperienza di ogni clinico, mostrando gli episodi di maggiore interesse in base alle loro conoscenze e preferenze. Questo non solo renderà la fruizione dei contenuti più rilevante ed efficiente, ma permetterà anche ai clinici di rimanere aggiornati sugli argomenti più pertinenti per la loro pratica.