#lsea2025

Phygital

Camilla Riva
Marilena Zinicola

Il progetto “Phygital”, realizzato da Medtronic, è un servizio di formazione tecnica online rivolto a persone con diabete, adulti e bambini, e ai loro caregiver, per favorire autonomia, sicurezza e aderenza terapeutica nell’uso delle tecnologie Medtronic. A descriverlo sono Camilla Riva, Phygital Specialist Medtronic Diabete, e Marilena Zinicola, Phygital Specialist Medtronic Diabete.

Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
Camilla Riva (CR): Il servizio “Phygital” di formazione tecnica online è nato dall’esigenza concreta di garantire continuità e supporto anche in situazioni in cui l’accesso alla formazione in presenza era limitato. Sviluppato durante l‘emergenza Covid, è diventato un’opportunità per ripensare al modo di relazionarci con i nostri utilizzatori, offrendogli strumenti più flessibili e fruibili a distanza. L’obiettivo è mettere al centro la persona con diabete, fornendo un supporto pratico e accessibile, che ne aumenti sicurezza e autonomia nell’uso quotidiano dei dispositivi e nella gestione della terapia. Il servizio è rivolto alle persone con diabete, adulti e bambini, che usano le tecnologie Medtronic – dai microinfusori ai sensori per il monitoraggio continuo – e i loro caregiver. Prevede anche il possibile coinvolgimento del personale sanitario per una gestione a 360° della terapia, migliorando l’aderenza e i risultati clinici. 

Potrebbe descriverlo brevemente?
Marilena Zinicola (MZ): Il servizio “Phygital offre la possibilità a chi utilizza la tecnologia Medtronic – in accordo con il personale sanitario – di svolgere sessioni di formazione tecnica tramite videochiamate individuali o di gruppo. L’accesso al servizio è su richiesta del diabetologo, che invia una segnalazione per la persona individuata come idonea, indicando la specifica necessità. A partire dalla richiesta, il team prende in carico l’esigenza e organizza un incontro virtuale nel giorno e orario concordati, nel quale ci può essere anche la partecipazione del personale sanitario. Il servizio “Phygital” fornisce la possibilità di essere formati online sull’uso del dispositivo comodamente da casa e di ricevere approfondimenti tecnici e/o supporto rapido per eventuali difficoltà o dubbi specifici.  

Che risultati avete o volete raggiungere?
MZ: Nell’ultimo anno abbiamo formato online più di 3.500 pazienti in Italia e svolto 27 progetti di hypercare ad hoc dedicati ai pazienti di singoli centri ospedalieri. Il servizio ha contribuito a ottimizzare i tempi delle visite diabetologiche, riducendo il carico degli ambulatori. Le domande tecniche, infatti, vengono gestite nelle sessioni online con il team, consentendo al medico di concentrarsi sugli aspetti clinici durante le visite in presenza. Puntiamo ad aumentare l’accesso al servizio da parte dei nostri utilizzatori per renderli sempre più autonomi, sicuri ed efficaci nella gestione tecnica del dispositivo, con benefici sulla terapia e minore necessità di assistenza tecnica continua. 

Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito? 
CR: L’interazione e l’ingaggio del personale sanitario durante le sessioni online ha ancora margine di sviluppo. L’obiettivo è creare sempre di più una relazione solida e di fiducia con medici ed infermieri, così da poter collaborare maggiormente e fornire un’esperienza di formazione unica, che includa sia aspetti clinici che tecnici, usufruibile anche a distanza. Sviluppi futuri? Maggiore ingaggio tramite i webinar formativi, che sono sempre più partecipati. Questi momenti permettono alle persone con diabete che usano la nostra tecnologia di condividere esperienze, porre domande e interagire in un ambiente sicuro, con il supporto dei tecnici, rafforzando il senso di appartenenza e favorendo lo scambio di informazioni utili. 

Qual è l’aspetto principale del Patient Support Program che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
CR: L’integrazione dell’intelligenza artificiale rappresenta un’opportunità per migliorare il servizio. L’analisi automatica dei dati degli utilizzatori della nostra tecnologia, ad esempio, permetterebbe di identificare i soggetti con bassa aderenza terapeutica o con valori glicemici fuori range, intervenendo in modo mirato sia sull’individuo, che sul centro diabetologico, prevedendo criticità e riducendo il rischio di abbandono della terapia.



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