Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
Il progetto nasce dall’esigenza di sensibilizzare gli ematologi sull’importanza di ripetere il test FLT3 nei pazienti con LMA recidivati/refrattari. Il target principale erano i clinici coinvolti nella diagnosi e nella gestione terapeutica. 

Potrebbe descriverlo brevemente?
“One More Time” ha utilizzato una metafora visiva forte (il gioco d’azzardo) per evidenziare l’incertezza delle scelte senza re-testing. La campagna si è sviluppata attraverso diversi strumenti digitali: DEM (Direct E-mail Marketing), webinar, podcast, interviste, brochure digitali e FAD. 

Che risultati avete o volete raggiungere?
Abbiamo raggiunto circa 850 ematologi e contribuito ad aumentare il tasso nazionale di re-test FLT3 fino ad arrivare per la prima volta al 90%. Inoltre, le DEM hanno registrato un open rate superiore al 55%, segno di un forte coinvolgimento. 

Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
È necessario mantenere alta l’attenzione nel tempo, favorire l’integrazione del re-test nella pratica clinica quotidiana ed estendere la formazione anche ad altri biomarcatori emergenti, valutando sempre più l’utilizzo di strumenti più sensibili e di alta qualità. 

Qual è l’aspetto principale della Digital Campaign che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
La varietà e l’integrazione dei formati digitali. In futuro, strumenti interattivi e contenuti on-demand saranno fondamentali per mantenere vivo l’engagement dei clinici e tradurre l’awareness in pratica clinica.