#lsea2025

La Ricerca più Preziosa

Alice Manfredini
Michela Paradisi
Giulia Di Blasio

“La Ricerca più Preziosa” è un’iniziativa di comunicazione volta a sensibilizzare il pubblico e le istituzioni sul valore della ricerca scientifica nelle malattie rare, attraverso una narrazione empatica e contenuti educativi diffusi durante tutto l’anno. A realizzarlo è stata Sanofi e noi ne abbiamo parlato con Alice Manfredini, Communications Lead Specialty Care, Michela Paradisi, Head of Marketing Rare Diseases, e Giulia Di Blasio, Public Affairs Lead Rare Diseases. Parte del team anche: Mauro De Candia, Franchise Head Rare Diseases, e Giuseppe Secchi, Government Affairs & Trade Associations Lead

Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
La campagna “La ricerca più preziosa”, lanciata da Sanofi in occasione della Giornata Mondiale delle Malattie Rare 2024, ha voluto portare l’attenzione del pubblico e delle istituzioni sull’importanza della ricerca scientifica in ambito malattie rare. Nasce dalla considerazione che, spesso, si tende a sottovalutare cosa significhi portare sul mercato farmaci biotecnologici altamente specializzati per le malattie rare, patologie che, prese singolarmente, riguardano poche persone nel mondo. Con questa campagna abbiamo voluto far comprendere in maniera semplice proprio questo: il valore di una ricerca che fornisce risposte laddove spesso ancora non ci sono. Perché nulla è più prezioso della vita. 

Potrebbe descriverlo brevemente?
Il video hero emozionale al centro della campagna sottolinea come la ricerca scientifica – invisibile e silenziosa, ma incessante – sia preziosa, perché consente di dare speranza, migliore qualità di vita e, spesso, anche salvare la vita a tante persone con patologie genetiche rare. Lo stesso video è stato uno degli spunti di riflessione per favorire il dialogo tra istituzioni, associazioni pazienti e medici durante un evento dedicato alla presentazione della campagna ad alcuni esponenti di Governo e Parlamento, che ha portato ad una discussione costruttiva sulle sfide ancora aperte che i malati rari e i loro caregiver si trovano ad affrontare. La campagna è poi proseguita nel corso del 2024, in occasione delle singole giornate o mesi dedicati alle patologie rare nelle quali Sanofi vanta una consolidata competenza (International Pompe Awareness Day -15 aprile; Fabry Awareness Month – aprile; MPS Awareness Day – 15 maggio; International Gaucher Day – 1° ottobre; ASMD / Niemann Pick Awareness Month – ottobre), con un piano editoriale sui social media dell’azienda. Attraverso brevi reel e grafiche specifiche sulle singole patologie, abbiamo portato l’attenzione degli utenti sui traguardi che le persone affette da ciascuna patologia possono raggiungere e superare oggi grazie ai progressi della ricerca.  

Che risultati avete o volete raggiungere?
Attraverso un approccio emotivo e coinvolgente, la campagna ha catturato l’attenzione del pubblico non solo attraverso un’azione di sensibilizzazione sull’importanza della ricerca scientifica, ma anche con contenuti educativi sulle specifiche patologie rare. La diffusione di contenuti specifici attraverso i social media durante le giornate o i mesi dedicati alle patologie rare ha permesso di mantenere alta l’attenzione e di raggiungere un pubblico più ampio e diversificato. I numeri dell’engagement parlano da soli: circa 18mila visualizzazioni del solo video hero su Meta, 5,5 milioni di impressions, 2,2 milioni di utenti raggiunti, oltre 12mila interazioni, 152 articoli per una readership stimata di 20,6 milioni. La campagna ha inoltre facilitato un dialogo costruttivo tra Istituzioni, Associazioni Pazienti e Key Opinion Leaders, creando un ponte tra diversi stakeholder e continuando a promuovere, di anno in anno, una riflessione collettiva sulle sfide delle malattie rare. 

Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
Soprattutto in questo ambito, la comunicazione e la sensibilizzazione continuano ad essere fondamentali per far sì che le persone che convivono con una malattia rara non siano sole e possano fare affidamento su reti di supporto. In questo modo possiamo contribuire a creare una cultura della cura e dell’assistenza diffusa, che vada oltre l’ambito famigliare. È altresì importante che vi siano occasioni di confronto e scambio tra tutti gli attori della salute – associazioni di pazienti, aziende, enti e istituzioni – per mantenere alta l’attenzione e far avanzare la legislazione in tema di diritti delle persone e dei caregiver, e per promuovere la ricerca e l’innovazione. 

Qual è l’aspetto principale delle campagne di comunicazione che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
In ambito di salute e malattie rare in particolare, riteniamo che l’empatia, la sensibilità e il fattore umano siano e saranno ancora centrali per poter promuovere consapevolezza e inclusione attraverso una comunicazione costruttiva, educativa e mai pietistica. 



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