#lsea2024
La voce dell’intimità
Sessualità e tumore
al seno metastatico:
parlarne si può
Alessandra Patella
Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
La campagna “La voce dell’intimità. Sessualità e tumore al seno metastatico: parlarne si può”, in collaborazione con le Ass.ni Europa Donna Italia e Susan G. Komen Italia, si pone l’obiettivo di rompere il silenzio e aumentare la consapevolezza su intimità e sessualità nelle donne affette da tumore al seno metastatico (mBC). Questo argomento è ancora oggi poco studiato e dibattuto e le donne si trovano ad affrontare, da sole, problemi psicologici, ginecologici e sessuali dovuti agli stessi trattamenti oncologici. I medici spesso sottovalutano la rilevanza delle questioni psicosessuali e non trattano tale tematica con le loro pazienti. La volontà di questa iniziativa è dare voce ai bisogni della paziente, sensibilizzando l’audience su argomenti ancora oggi considerati un tabù e coinvolgendo i principali stakeholder del patient journey nel mBC.
Potrebbe descriverlo brevemente?
La campagna è stata lanciata il 13 ottobre 2023, giornata nazionale per il mBC, con una conferenza stampa che ha visto protagonisti rappresentanti di associazioni pazienti, referenti clinici nell’ambito dell’oncologia e l’attrice Claudia Gerini, testimonial della campagna. Nei mesi di ottobre e novembre, a Roma e Milano, in uno spazio tranquillo e protetto, si sono tenuti degli incontri, durante i quali alcune pazienti si sono confrontate con un team multidisciplinare di esperti (oncologo, psicologo, sessuologo e ginecologo), per provare a superare il silenzio che avvolge i loro timori sul tema della sessualità.
Grazie ad una partnership con Komen Italia, abbiamo potuto ospitare questi incontri durante l’evento “Race for the cure” (Roma, maggio ’24), dove 20 donne con tumore al seno, prenotandosi attraverso la piattaforma web di Komen Italia, hanno dato vita ad un dialogo aperto e confidenziale sui problemi relativi la loro intimità. Il progetto è inoltre ospitato all’interno di una sezione dedicata nel sito Pfizer.it – www.lavocedellintimità.it – e sui principali canali social istituzionali. Il sito web è arricchito di cinque articoli inerenti al benessere e la sessualità nella donna con mBC, redatti da una KOL specialista in oncologia e da esperti di discipline afferenti alla patologia.
Che risultati avete o volete raggiungere?
Dal lancio della campagna, il progetto ha avuto un’esposizione mediatica e social di altissimo livello raggiungendo oltre 9,8 milioni di impression online, nonché 84 uscite totali (articoli o servizi) sulle principali testate giornalistiche con oltre 9 milioni di readership. Molto positivo anche il sentiment nei commenti social; molte donne, per lo più pazienti o ex pazienti, hanno infatti condiviso le loro esperienze, paure e difficoltà sulla malattia e sul tema della sessualità.
Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
Questa campagna ha dimostrato come tematiche relative all’intimità e alla sessualità nelle donne con tumore al seno metastatico rappresentino ancora un tabù. È tangibile la difficoltà che molte continuano ad avere nell’esporsi al dialogo e gli incontri hanno fatto emergere la reale necessità di un team multidisciplinare dedicato nel percorso di malattia. Forte è il bisogno delle pazienti di essere aiutate e guidate a riappropriarsi della propria femminilità nella sfera più intima, un aspetto fondamentale per il benessere psico-fisico della persona. Grazie anche al supporto del team di esperti, siamo riusciti a rompere il silenzio, ma molto deve essere ancora fatto per aumentare l’informazione sul tema della sessualità e di conseguenza la qualità di vita per le donne con mBC.
Qual è l’aspetto principale del Patient Support Program che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
Uno degli aspetti principali della campagna di advocacy per le pazienti non è solo quello di aumentare l’awareness sul tema della sessualità, ma soprattutto di dare la voce ai loro bisogni e sensibilizzare l’audience su argomenti ancora considerati tabù. In Italia, 37 milioni di donne convivono con mBC e di queste il 20% riscontra un peggioramento nella propria vita sessuale. Pfizer Oncologia ha l’obiettivo di determinare un miglioramento della qualità di vita di queste pazienti non solo con lo sviluppo di trattamenti innovativi ed efficaci, ma anche attraverso progetti per aiutare le pazienti lungo tutto il percorso di cura e offrire una risposta integrata ai loro bisogni.