Ambra Santini
Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
L’idea nasce dall’ascolto attivo di Associazioni di pazienti e dall’esperienza diretta di interlocuzione col pubblico generale in materia di sicurezza d’uso dei medicinali. Si rivolge a tutti gli utenti del nostro sistema di cure, ai cittadini, ai pazienti ed ai caregiver di ogni comunità. Il progetto nasce per soddisfare il bisogno di pazienti e caregiver di avere informazioni di quotidiana utilità sull’uso dei medicinali; informazioni comuni che siano sempre disponibili e di facile comprensione per tutti. Risponde quindi all’esigenza di cambiare linguaggio per avvicinarsi a tutti, assicurando di arrivare capillarmente anche alle comunità di lingua straniera. La migliore comprensione dell’utilizzo sicuro dei medicinali permette di migliorare aderenza e buon esito terapeutico, nonché la qualità di vita stessa delle persone e l’efficacia degli investimenti in sanità e salute. Per questi motivi è stata creata la prima e unica campagna di comunicazione in cinque lingue diverse sull’uso sicuro dei medicinali, accogliendo esigenze di comunicazione complessa ed avvicinandosi alle comunità più difficili da raggiungere. Questo strumento diventa anche un supporto pratico per Medici di famiglia e Farmacisti, che condividendo questa risorsa con i pazienti possono ottimizzare la risorsa tempo e la qualità del dialogo.
Potrebbe descriverlo brevemente?
Pagina Web con contenuti multimediali in cinque lingue (Italiano, Rumeno, Filippino, Arabo e Spagnolo) per rispondere a domande quotidiane sull’uso dei medicinali. Poster esplicativo presente in 6.000 Farmacie territoriali.
Che risultati avete o volete raggiungere?
Attualmente con la distribuzione in 6.000 farmacie su tutto il territorio italiano abbiamo un’esposizione potenziale di circa 1,2 milioni di pazienti e caregivers. Oltre a questo, va considerata una campagna mediatica che ha coinvolto diverse testate online, radio e un articolo su Corriere Salute, oltre alle pubblicazioni sui nostri canali social. Il tutto per circa 376 pubblicazioni nel primo quadrimestre del 2025. In futuro c’è l’intenzione di aumentare la visibilità della campagna esponendo le locandine non solo in altre farmacie, ma anche negli studi dei medici di medicina generale.
Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
Ampliare ulteriormente il coinvolgimento di caregivers/badanti nel sistema di cure italiano e raggiungere sempre di più pazienti e/o comunità di lingua madre non italiana per una migliore efficacia delle cure e degli investimenti in salute.
Qual è l’aspetto principale del Patient Advocacy Program che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
Assicurare il coinvolgimento attivo e l’educazione sanitaria di caregivers e di tutte le comunità, utilizzando sempre più strumenti multilingua per favorire fiducia e vicinanza al sistema sanitario nonché responsabilità comune nell’impiego dei farmaci.