Lara Bernardi
Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
Il progetto “EGPA: Affrontiamola insieme” nasce dall’ascolto attivo dei medici e dell’associazione di pazienti APACS APS: abbiamo compreso che risulta ancora importante l’esigenza di colmare la scarsa consapevolezza su una malattia rara e complessa come la Granulomatosi Eosinofila con Poliangioite (EGPA). La patologia, spesso diagnosticata tardivamente, ha un forte impatto fisico, sociale e mentale, ma è poco riconosciuta sia a livello sociale che medico. L’iniziativa risponde al bisogno di sensibilizzare il pubblico, favorire diagnosi precoci e indirizzare i pazienti verso cure adeguate.
Potrebbe descriverlo brevemente?
Il progetto “EGPA: Affrontiamola insieme” è una campagna di sensibilizzazione dedicata all’EGPA, una malattia rara e sistemica. Aumentare la consapevolezza sulla patologia, favorire il riconoscimento precoce dei sintomi e indirizzare i pazienti verso percorsi di cura adeguati, sono stati gli obiettivi dell’iniziativa, lanciata a febbraio 2024 e durata sei mesi. La campagna ha avuto una portata nazionale ed è stata rivolta al pubblico laico. Un elemento distintivo del progetto è stato il coinvolgimento diretto dell’associazione di pazienti APACS APS, con cui sono stati co-creati contenuti informativi e video-pillole che raccontano esperienze personali. La campagna ha utilizzato un approccio multicanale, con una forte presenza sui social media e una pagina dedicata sul sito “Il mio respiro”.
Che risultati avete o volete raggiungere?
I risultati della campagna sono stati significativi in termini di KPIs: i video di sensibilizzazione e le videopillole hanno superato gli obiettivi prefissati in termini di visualizzazioni e portata, con percentuali di crescita che hanno raggiunto il 204% rispetto agli obiettivi iniziali. Anche i contenuti statici hanno avuto un impatto notevole, con una reach del 197% rispetto al target. Nonostante i progressi fatti, sappiamo che il lavoro di sensibilizzazione sulla patologia non è ancora concluso. È fondamentale continuare a promuovere una maggiore consapevolezza per favorire un riconoscimento più diffuso e una diagnosi più precoce.
Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
È importante continuare a sensibilizzare il pubblico e i medici per favorire diagnosi precoci e ridurre i ritardi diagnostici. Serve inoltre standardizzare i percorsi di cura con PDTA nazionali e garantire un accesso equo alle terapie. Il lavoro di advocacy, guidato da associazioni di pazienti come APACS APS, resta cruciale per tutelare i diritti dei pazienti, promuovere la collaborazione multidisciplinare e sostenere la ricerca per terapie sempre più personalizzate.
Qual è l’aspetto principale del Digital Campaign che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
L’aspetto principale della Digital Campaign che sarà cruciale nei prossimi anni è la capacità di raggiungere un pubblico sempre più ampio e diversificato attraverso contenuti mirati e interattivi. Questo richiederà un approccio integrato che vada oltre la semplice diffusione dei contenuti, concentrandosi sulla co-creazione e sulla collaborazione con una rete più ampia di stakeholder esterni, come gli operatori sanitari e le associazioni di pazienti, e rafforzare la collaborazione con i team interni, come Digital innovation/Tech e Medical Affairs. L’approccio collaborativo permetterà di sviluppare campagne che siano non solo più interattive e rilevanti, ma anche capaci di generare un impatto tangibile sul benessere dei pazienti.