#lsea2025

ReMed:
da rifiuto a risorsa

Mirco Dondi

“ReMed” è un programma di economia circolare per il riciclo delle penne iniettive usate, nato per ridurre l’impatto ambientale dei dispositivi medici e trasformare un rifiuto in una risorsa. A realizzarlo è Novo Nordisk e noi ne abbiamo parlato con Mirco Dondi, Value & Access Manager

Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
Ogni anno Novo Nordisk produce e distribuisce globalmente oltre 800 milioni di penne per iniezione pre-riempite. Questo ci pone di fronte a una delle sfide ambientali più urgenti: la gestione dei rifiuti plastici. Da questa consapevolezza è nato nel 2020 in Danimarca il progetto “ReMed. Un progetto che coinvolge ad oggi solo sette Paesi al mondo e che ha inserito l’Italia alla fine del 2024, con l’obiettivo di dare nuova vita ai nostri dispositivi usati. “ReMed” si inserisce nella strategia globale “Circular for Zero” di Novo Nordisk, che punta a raggiungere l’impatto ambientale zero entro il 2045. È un’iniziativa che unisce innovazione e responsabilità ambientale, coinvolgendo pazienti, farmacie, istituzioni e partner industriali in un percorso concreto di economia circolare.  

Potrebbe descriverlo brevemente?
“ReMed” è un programma di raccolta e riciclo delle penne iniettive pre-riempite, che trasforma un rifiuto medico in una risorsa. Quando un paziente acquista un prodotto Novo Nordisk in una farmacia aderente al progetto, riceve un kit di riciclo. Una volta utilizzate, le penne vengono riportate in farmacia, raccolte da operatori specializzati e inviate in Danimarca. Qui, dopo un processo di sterilizzazione e separazione dei materiali (plastica, vetro, gomma, metallo), vengono trasformate in materie prime seconde. Queste vengono poi impiegate per realizzare oggetti durevoli come sedie, lampade e isolanti, contribuendo a ridurre la domanda di nuove risorse. 

Che risultati avete o volete raggiungere?
Il progetto è attualmente attivo in cinque aree pilota, con risultati molto promettenti. L’obiettivo è estendere “ReMed” a tutto il territorio nazionale, puntando a un tasso di ritorno del 10% rispetto al totale dei prodotti venduti in Italia. Ad oggi, sono già stati raccolti circa 1.200 kg di penne iniettive, e nei prossimi mesi si uniranno al progetto grandi capoluoghi di regione che contribuiranno ulteriormente al raggiungimento dei nostri obiettivi.  

Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
Le sfide ambientali richiedono un approccio sistemico e multilivello. Novo Nordisk crede fermamente che innovazione e sostenibilità debbano procedere insieme. Oltre al riciclo dei dispositivi, stiamo lavorando sull’approvvigionamento energetico, sui trasporti, sulla conservazione della biodiversità e sullo sviluppo di soluzioni terapeutiche che riducano l’impatto ambientale. “ReMed” è solo una delle tante iniziative che testimoniano questo impegno, ma è anche quella più visibile e tangibile, capace di coinvolgere attivamente cittadini e territori. 

Qual è l’aspetto principale del CSR Project che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
La chiave sarà la continuità e la visione di lungo periodo. In un contesto globale in cui la sostenibilità rappresenta ancora una delle grandi sfide del futuro, è fondamentale che le aziende mantengano salda la rotta. Novo Nordisk lo fa da oltre 50 anni e “ReMed” ne è l’esempio concreto: un progetto che non solo riduce l’impatto ambientale, ma rafforza il ruolo dell’Italia come promotore di pratiche avanzate e integrate, in linea con l’approccio One Health. La collaborazione con farmacie, istituzioni e partner locali sarà sempre più centrale per generare valore condiviso.  



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