#lsea2025

Virtual Vascular
Experience

Federica Testa

Il progetto “Virtual Vascular Experience”, realizzato da Alfasigma, è un programma formativo residenziale teorico-pratico per Medici di Medicina Generale sulla gestione della malattia venosa cronica, che integra sessioni frontali, attività interattive e tecnologie immersive come visori VR e simulatori avanzati. A parlarne è stata Federica Testa, Vascular Product Manager.

Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
L’idea nasce dall’esigenza di adeguare la formazione dei Medici di Medicina Generale (MMG) – in particolare i più giovani, nativi digitali – ai nuovi linguaggi e strumenti tecnologici. Negli ultimi anni è riemersa con forza la richiesta di momenti formativi in presenza che permettano anche il confronto diretto e il networking. Il progetto si rivolge quindi ai MMG, per migliorarne le competenze nella gestione della Malattia Venosa Cronica (MVC), patologia molto diffusa nella popolazione generale. 

Potrebbe descriverlo brevemente?
“Virtual Vascular Experience” è un progetto formativo residenziale teorico-pratico articolato in quattro eventi ECM. Combina sessioni frontali, attività interattive (quiz, casi clinici, gamification) e l’uso di tecnologie innovative come visori VR e simulatori avanzati. L’obiettivo è fornire un aggiornamento pratico e immersivo sulla diagnosi e gestione della MVC, attraverso un approccio “learning by doing”. 

Che risultati avete o volete raggiungere?
L’evento stato giudicato molto utile per l’aggiornamento scientifico dall’83% dei partecipanti, con un’altissima soddisfazione rispetto alla qualità educativa, ritenuta eccellente o buona dal 100% dei discenti. Si mira a migliorare l’apprendimento, aumentare l’engagement e rendere più efficiente il processo di aggiornamento scientifico. Inoltre, il progetto intende promuovere l’utilizzo diffuso della formazione immersiva nella pratica medica. 

Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
È necessario ampliare l’adozione di strumenti immersivi e interattivi nella formazione medica continua, valorizzando il potenziale della realtà virtuale, dell’intelligenza artificiale e dei simulatori per creare percorsi sempre più efficaci e personalizzati. Serve anche garantire che questi strumenti siano accessibili su larga scala, per supportare una formazione di qualità su tutto il territorio nazionale. 

Qual è l’aspetto principale dell’ECM Education Program che sarà più importante, secondo lei, nei prossimi anni?
L’aspetto centrale sarà l’innovazione metodologica, ovvero l’integrazione di tecnologie digitali e approcci esperienziali nella formazione. L’esperienza immersiva e il coinvolgimento attivo del discente saranno fondamentali per una formazione efficace e duratura. L’ECM del futuro dovrà rispondere alle esigenze di una nuova generazione di medici, sempre più digitale, interattiva e orientata alla pratica clinica concreta.



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