Una campagna di sensibilizzazione sul tema del tumore al colon con l’obiettivo di migliorare l’adesione ai programmi di screening e abbattere le resistenze legate all’esame endoscopico. È “Ti spiego la Colon”, progetto realizzato da Alfasigma nato da un colloquio tra Silvia Bellone, Product Manager e Caterina Moroni product manager BU Gastro. È con loro che ne abbiamo parlato
Come è nata l’idea di realizzare questo progetto?
“Ti Spiego La colon” è la campagna di sensibilizzazione, promossa da Alfasigma, sviluppata con la consulenza scientifica di due gastroenterologi: Lorenzo Fuccio, professore di Gastroenterologia all’Università di Bologna, Unità Operativa di Gastroenterologia del Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna, e Carlo Fabbri, Direttore UOC Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’Ospedale G.Morgagni-L.Pierantoni, Azienda U.S.L. Romagna Forlì-Cesena. Obiettivo della campagna è appunto sensibilizzare sugli aspetti di prevenzione del tumore al colon-retto, in particolare tramite l’adesione ai programmi di screening offerti gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale e all’esame del sangue occulto nelle feci.
A chi si rivolge il vostro progetto?
Il progetto si rivolge a tutte le persone che hanno compiuto i 50 anni e a tutti i pazienti a cui è già stato prescritto l’esame della colonscopia
Potreste descriverlo brevemente?
La campagna è incentrata su una serie di strumenti:
- Testimonial di “Ti spiego la colon” è Ludovico, il bambino che, attraverso un cartoon, spiega come prepararsi per la colonscopia in modo corretto;
- sito web https://www.tispiegolacolon.it/ con contenuti, testuali e multimediali, per accrescere la consapevolezza di quanto sia importante la prevenzione del tumore al colon-retto, anche attraverso l’adesione alle campagne di screening;
- un programma di video trasmissioni in diretta su Facebook dedicate al tema con un panel di specialisti che rispondono alle domande più ricorrenti;
- una pagina Facebook “Ti Spiego la colon”
Che risultati avete o volete raggiungere?
La campagna ha già raggiunto, nel 2021, più di 390.000 persone attraverso i canali digitali e i social media. In particolare, per le cinque dirette sono state coinvolte più di 130 persone che hanno interagito attivamente con commenti e domande. Inoltre, pi+ dell’80% dei partecipanti ha superato i 55 anni, dato in linea con gli obiettivi di target.
Cosa pensate ci sia ancora da fare in questo ambito
L’obiettivo più importante è sempre quello di sensibilizzare le persone a aderire sempre di più ai programmi di screening. In Italia l’adesione è relativamente bassa rispetto agli altri paesi Europei. Le percentuali di adesione sono del 51% al Nord, del 36% al Centro e al 24% nel Sud e Isole.
Qual è l’aspetto principale del Patient Support Program che sarà più importante secondo voi nei prossimi anni?
Sicuramente la digitalizzazione è un aspetto fondamentale per accelerare lo sviluppo del PSP. L’accelerazione che si è avuta negli ultimi anni ha permesso di sviluppare strumenti sempre più utili ed efficaci per affiancare il paziente, su tutto lo sviluppo dei servizi di telemedicina.