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Pizza MaRa

Emanuela Errichiello

“Pizza MaRa” è un progetto ideato per permettere alle persone affette da malattie rare di gustare una pizza nutrizionalmente adatta alle loro esigenze, trasformando un alimento iconico in uno strumento di inclusione e sensibilizzazione. A realizzarlo è Chiesi Global Rare Diseases, in collaborazione con il CCMR della Campania e UNIAMO. Noi ne abbiamo parlato con Emanuela Errichiello, Field Marketing Lead Rare, Italy – Chiesi.

Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
Il progetto “Pizza MaRa”, nasce dal CCMR della Campania guidato dal Prof. Limongelli con la partecipazione della Federazione Italiana Malattie Rare UNIAMO grazie al contributo non condizionante di CHIESI Global Rare Diseases, L’idea nasce dall’assunto che la pizza rappresenta un momento di convivialità e condivisione per Napoli, città nella quale è nato il progetto, e per tutta l’Italia. La pizza è il 58esimo bene tutelato in Italia dall’UNESCO, seguendo le linee guida della dieta mediterranea. Il progetto “Pizza MaRa” si rivolge a tutte le persone con malattie rare, affinché possano gustare una pizza che risponda alle esigenze nutrizionali delle persone che convivono con una malattia rara. 

Potrebbe descriverlo brevemente?
La “Pizza MaRa” è una pizza dedicata alle persone affette da Malattia rara. Il nome deriva dalle sillabe iniziali delle parole “MA-lattie” e “RA-re”, ed è allo stesso tempo un richiamo alla storia della nostra Pizza Margherita. Tale pizza è stata preparata con ingredienti particolari: farina di grano Saraceno (priva di glutine, composta dal 10% di acqua, 10% fibra alimentare con vitamine del gruppo B) e acqua di mare al posto dei lieviti. L’impasto preparato con acqua di mare ha una percentuale inferiore di sodio ed un contenuto superiore di micro e macronutrienti. Il prodotto risulta dunque maggiormente digeribile e risponde alle esigenze nutrizionali specifiche per alcune malattie rare. 

Che risultati avete o volete raggiungere?
Con il progetto “Pizza MaRa”, abbiamo raggiunto un risultato concreto e significativo: abbiamo risposto a un bisogno reale, offrendo alle persone affette da malattie rare la possibilità di gustare un alimento iconico come la pizza, in una versione nutrizionalmente adatta alle loro esigenze. È stata sviluppata una ricetta dedicata, che rispetta le linee guida della dieta mediterranea e valorizza ingredienti selezionati come farina di grano saraceno, acqua di mare e pomodoro blu. Il nostro obiettivo va oltre la ricetta: vogliamo sensibilizzare, educare e coinvolgere. La pizza è diventata un veicolo per parlare di malattie rare in modo accessibile e inclusivo. Durante eventi come il Pizza Village Napoli, lo show cooking correlato al progetto è stato ripreso in più di 250 uscite tra riviste digitali e cartacee a livello locale e nazionale accendendo i riflettori su queste patologie spesso invisibili e promuovendo il ruolo fondamentale della nutrizione nella gestione clinica e nella qualità della vita dei pazienti.  

Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
L’ambito della nutrizione per le persone affette da malattie rare è in continua evoluzione e ci sono ancora molte aree da esplorare e sviluppare. Ecco alcuni aspetti chiave che necessitano di ulteriore attenzione: piani alimentari personalizzati in collaborazione tra clinici del settore e nutrizionisti, aumentare la consapevolezza sul ruolo della nutrizione attraverso progetti e campagne di Comunicazione ed infine promuovere la collaborazione tra medici, nutrizionisti, psicologi e altri professionisti della salute per garantire un approccio olistico alla cura delle persone affette da malattie rare. 

Qual è l’aspetto principale del Media Communication Campaign che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
In prospettiva, vogliamo che “Pizza MaRa” diventi un modello replicabile, capace di ispirare altri progetti alimentari dedicati a comunità con bisogni specifici. Vogliamo continuare a lavorare per una comunicazione autentica, per percorsi di salute più vicini alle persone e per un’innovazione che parta dai gesti quotidiani — come condividere una pizza — per generare impatto reale ed aumentare awareness su patologie spesso nascoste come le malattie rare.



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