#lsea2024

GourMEET

Giacomo D’Alessandro

Un evento pensato per mettere al centro il punto di vista del paziente con tumore della vescica. Parte da il progetto “GourMEET” realizzato con il contributo non condizionato di Astellas e di cui abbiamo parlato con Giacomo D’Alessandro, Brand Manager Oncology, former Pricing & Value Access Lead quando è stato implementato il progetto

Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
Il progetto nasce dall’analisi del contesto del carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico: oltre 29.000 nuovi casi l’anno e più di 313.000 italiani con una diagnosi di tumore della vescica (I numeri del cancro, AIOM 2023). Nonostante l’immissione in commercio di nuove opzioni terapeutiche, la complessa gestione di questo tumore mostra come questa malattia rimanga aggressiva e difficile da curare. La prospettiva del paziente nel suo equilibrio vitale durante la malattia ha dato origine ad un evento che mettesse al centro il suo punto di vista. Oltre agli aspetti relativi alla sua cura, come per tutte le patologie oncologiche, è fondamentale una diagnosi tempestiva, seguita da un percorso di cura gestito da un team multidisciplinare formato da oncologi, urologi, esperti in nutrizione, farmacisti ospedalieri e psicologi.

Potrebbe descriverlo brevemente?
L’evento “GOURMEET – Multidisciplinarità a confronto per le persone con tumore della vescica”, si è tenuto a Roma il 27 giugno 2023 presso la Città del Gusto di Gambero Rosso Accademy, con il patrocinio della Società Italiana di Uro Oncologia (SIUrO), dell’Associazione Italiana Oncologia Medica (AIOM) e PaLiNUro, Pazienti Liberi Dalle Neoplasie Uroteliali. L’evento, organizzato da Pharmalex – formerly MAPCOM, con il contributo non condizionato di Astellas, ha voluto offrire un momento di confronto tra tutti gli operatori del sistema salute, al fine di discutere la necessità di un approccio multidisciplinare per le persone con tumore della vescica. Ciò che è emerso è che la personalizzazione del percorso di cura, richiede una sempre maggiore attenzione ad aspetti riguardanti il benessere della persona come, ad esempio, gli aspetti nutrizionali e psicologici, utili a migliorare l’efficacia e l’aderenza terapeutica. L’evento ha affrontato questi temi in maniera innovativa, partendo da due tavole rotonde che hanno coinvolto diverse figure professionali: associazione pazienti PaLiNUro, oncologo, urologo, farmacista ospedaliero, psiconcologo, nutrizionista e figure istituzionali dalla Camera dei Deputati e dal Senato della Repubblica. Il format è stato particolarmente ingaggiante per gli ospiti, data la presenza di un momento interattivo live di “healty cooking” con il coinvolgimento di uno chef e di un oncologo esperto in programmi di nutrizione personalizzati, che è stato importante per dimostrare quanto la nutrizione corretta sia alla portata di tutti.

Che risultati avete o volete raggiungere?
Per fornire un supporto concreto ai pazienti oncologici con tumore della vescica e ai loro caregiver, sono stati realizzati una guida e un ricettario con consigli nutrizionali e ricette, alcune delle quali sono state preparate durante l’healthy cooking. L’evento ha avuto un’esposizione mediatica importante, con articoli e servizi sulle principali testate nazionali e locali che hanno contribuito a divulgare i messaggi e la guida nutrizionale, a cui si aggiunge una importante campagna social. Dal 27 giugno al 12 luglio sono stati realizzati 114 articoli con una readership di 24,7 milioni e più di 29.000 reach sui social network.

Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
Il carcinoma uroteliale sta affrontando un profondo cambiamento di paradigma terapeutico, con nuovi trattamenti e combinazioni che hanno l’opportunità di migliorare gli esiti di salute. È necessario accompagnare questa nuova fase con interventi rivolti ai clinici, per supportare il percorso educazionale sui nuovi trattamenti, e ai pazienti, al fine di migliorare la sensibilità sui segni e sintomi del tumore della vescica e permettere, quindi, una diagnosi precoce. È inoltre fondamentale il coinvolgimento delle istituzioni che svolgono un ruolo determinante nella gestione dell’innovazione e nel supporto al paziente tramite la definizione di percorsi di cura efficaci.

Qual è l’aspetto principale dell’Institutional & Patient Event che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
L’approccio integrato al paziente sarà fondamentale per tutti gli attori dell’ecosistema salute, attraverso un connubio efficace tra medici, pazienti, istituzioni e aziende del settore al fine di creare un dialogo continuo e costruttivo. I medici, con la loro esperienza clinica, possono fornire un quadro chiaro delle necessità mediche e delle sfide terapeutiche. I pazienti offrono una prospettiva unica sulle loro esperienze di vita e sulle difficoltà quotidiane che affrontano. Le istituzioni hanno il potere di veicolare messaggi, implementare politiche e finanziare iniziative per migliorare i percorsi di cura. Le aziende farmaceutiche giocano un ruolo cruciale nella ricerca e nello sviluppo di nuove terapie, nonché nella distribuzione di farmaci e trattamenti innovativi. In sintesi, il futuro degli Institutional & Patient Events risiede nella capacità di avvicinare pazienti, medici, istituzioni e aziende farmaceutiche, creando un ecosistema collaborativo che metta al centro il benessere del paziente e traduca le esigenze emerse in azioni concrete e politiche mirate.

MAT-IT-NON-2024-00126, agosto 2024



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