“A break on the breast” è un simposio NON ECM realizzato grazie ad una produzione cinematografica. Argomento il tumore al seno metastatico ed il target erano gli oncologi. Il progetto è stato realizzato da Pfizer e noi ne abbiamo parlato con Leya Thacherril, Sr Global Marketing Manager – Breast Cancer. Al progetto hanno contribuito anche Bahare Niksiar, Onco Commercial Strategy Lead e Valentina Sgroi Sr Medical Affairs Scientist
Come è nata l’idea di realizzare questo progetto?
Durante la pandemia ci siamo trovati di fronte ad un aumento di eventi e congressi svolti in modalità virtuale a cui il clinico si è trovato a partecipare con minor tempo a disposizione da dedicare all’aggiornamento scientifico. Era, pertanto, importante trovare una soluzione che garantisse la partecipazione agli eventi di aggiornamento scientifico e mantenesse alto l’engagement del clinico.
A chi si rivolge il vostro progetto?
Il progetto si rivolge agli oncologi che si occupano di tumore della mammella, ma anche al team multidisciplinare che svolge un ruolo attivo nel trattamento delle pazienti con tumore della mammella metastatico.
Potrebbe descriverlo brevemente?
“A break on the breast: nuove prospettive di trattamento nel tumore al seno metastatico” è una produzione cinematografica realizzata per creare un simposio unico nel suo genere, innovativo e informale che si pone l’obiettivo di:
- Contribuire all’educazione dei clinici diffondendo i dati ad oggi disponibili sul trattamento del tumore al seno metastatico
- Creare maggiore consapevolezza sull’importanza della qualità di vita nelle pazienti affette da mBC
- Comunicare l’impegno di Pfizer nel proporre soluzioni terapeutiche e di informazione scientifica innovative
Il fattore differenziante del progetto è stato il format: il simposio si ambienta infatti in un bistrot dove si svolge la normale vita di un cafè e dove “i relatori” ne sono protagonisti. Manteniamo alta l’attenzione attraverso un contenuto dall’alto valore scientifico grazie al gruppo di oncologi, specialisti e referenti di associazioni pazienti che, in una pausa caffè, si aggiorna informalmente, e senza slide, sulle recenti novità nel trattamento del tumore della mammella metastatico. Inoltre, 5 telecamere che effettuano la ripresa su piani diversi garantiscono un costante dinamismo volto a mantenere alta l’attenzione dello spettatore. Lo storytelling è la tecnica utilizzata per accompagnare lo spettatore per l’intera durata del simposio. Tutto ha inizio da una pausa caffè, un incontro tra ‘amici’ in un bistrò che dà il via a una viva conversazione.
Che risultati avete o volete raggiungere?
Il simposio NON ECM “A break on the breast: nuove prospettive di trattamento nel tumore al seno metastatico2, della durata di un’ora, è andato in onda in occasione del XXIII Congresso Nazionale AIOM e con 200 visualizzazioni tra live e on demand il progetto ha raggiunto l’obiettivo di approfondire le conoscenze scientifiche degli oncologi rispetto al tumore della mammella metastatico, affinché le pazienti, affette da tale patologia, potessero ricevere i migliori trattamenti alla luce degli ultimi aggiornamenti.
Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
Nel trattamento del tumore della mammella metastatico ci sono stati grandi innovazioni negli ultimi anni che aprono nuovi orizzonti terapeutici. È perciò fondamentale continuare a creare educazione scientifica affinché il clinico possa scegliere per le pazienti il miglior percorso terapeutico. È altrettanto importante continuare a lavorare per accelerare il progresso scientifico e sviluppare terapie innovative in grado di continuare a migliorare le prospettive dei pazienti nel rispetto di una buona qualità di vita, direzione verso la quale Pfizer è fortemente impegnata.
Qual è l’aspetto principale del Marketing Education Program che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
Credo sia importante continuare a sperimentare nuove forme di educazione mantenendo sempre un alto valore scientifico e sfruttando al meglio le nuove tecnologie che possono permettere sia la piena fruibilità dei contenuti, sia la personalizzazione dell’informazione in base ai bisogni del clinico.