#lsea2025

Out of The Maze

Elisabetta Di Marzo

Il progetto “Out of The Maze”, realizzato da Johnson & Johnson con il patrocinio di Fondazione Progetto Itaca ETS e Cittadinanzattiva APS, è una campagna di sensibilizzazione sulla depressione maggiore, mirata a promuovere diagnosi tempestive e trattamenti efficaci. A parlarne è stata Elisabetta Di Marzo, Digital & Platform Manager. Parte del team anche Maurizia Puce, Communications Manager, Ornella Gaito, Patient Engagement Manager, Filippo Gandini, Marketing Manager Neuroscience, Alessandro Campisi, Product Manager Neuroscience, Roberta Alberio, Medical Affairs Manager.

Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
“Out of The Maze” di Johnson & Johnson, con il patrocinio di Fondazione Progetto Itaca ETS e Cittadinanzattiva APS, mira a sensibilizzare sull’importanza di una diagnosi tempestiva e di trattamenti efficaci per aiutare le persone con depressione maggiore a uscire dal labirinto della malattia. Il progetto, inclusivo e multistakeholder, coinvolge medici, caregiver e operatori del settore, rafforzando il ruolo di Johnson & Johnson nelle neuroscienze. Come testimonial, anche Gianluigi Buffon ha condiviso un messaggio di forza e speranza, contribuendo ad accrescere l’impatto e la diffusione dell’iniziativa. L’obiettivo è offrire supporto e strumenti concreti, dimostrando che con il giusto intervento si può trovare la via d’uscita e tornare a vivere pienamente. 

Potrebbe descriverlo brevemente?
Il progetto è iniziato a ottobre con il lancio della campagna digitale su Instagram e Facebook, presentata durante una conferenza stampa a Milano con testimonianze di associazioni, caregiver, KOLs e l’intervento speciale di Gianluigi Buffon. Sono stati realizzate video interviste sui social e una landing page dedicata, attraverso cui sono state ascoltate le storie di pazienti e caregiver, mentre gli specialisti hanno condiviso parole di speranza, sottolineando come il supporto professionale possa fare la differenza. L’obiettivo è comunicare che non si è soli, e che sono disponibili soluzioni per tornare a vivere con speranza. 

Che risultati avete o volete raggiungere? 
Il progetto ha ottenuto risultati significativi: la campagna digitale ha raggiunto oltre 9 milioni di utenti, con quasi 38 milioni di impression e più di 3 milioni di interazioni, testimonianza della qualità dei contenuti. Il canale Instagram, in poco più di un anno, ha registrato un aumento del +40% di follower. Inoltre, l’attività di ufficio stampa ha garantito visibilità su testate specializzate e generaliste. Questi dati dimostrano l’efficacia delle campagne digitali mirate nel raggiungere un vasto pubblico, promuovere comunità e sensibilizzare anche i clinici sulla patologia. 

Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito? 
È essenziale continuare a sensibilizzare sulla salute mentale e sulla depressione, promuovendo il dialogo aperto e l’assenza di vergogna o colpa. Le storie di chi ha superato questa sfida sono un esempio di speranza e resilienza, e possono incoraggiare chi si trova in difficoltà a chiedere aiuto. La prevenzione e l’informazione devono raggiungere tutte le fasce di età, coinvolgendo scuole, ambiti lavorativi e comunità, per creare un ambiente di comprensione e supporto. Solo con uno sforzo condiviso e costante si potrà sconfiggere lo stigma e promuovere il benessere mentale di tutti.  

Qual è l’aspetto principale del Patient Advocacy Campaign che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni? 
Le campagne di sensibilizzazione sono uno strumento potente per migliorare la vita dei pazienti e dei loro caregiver, promuovendo i loro diritti e bisogni. Inoltre, Le campagne di sensibilizzazione, come “Out Of The Maze”, sono fondamentali per dar voce ai pazienti, sensibilizzare il pubblico e promuovere i loro diritti. Queste iniziative, attraverso storie condivise e comunicazione integrata, continueranno nei prossimi anni a focalizzarsi sulla centralità del patient advocacy, garantendo che le esperienze dei pazienti siano ascoltate e rispettate, e che abbiano accesso alle cure di cui hanno bisogno. 



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