Elisabetta Di Marzo
Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
“Out of The Maze” di Johnson & Johnson, con il patrocinio di Fondazione Progetto Itaca ETS e Cittadinanzattiva APS, mira a sensibilizzare sull’importanza di una diagnosi tempestiva e di trattamenti efficaci per aiutare le persone con depressione maggiore a uscire dal labirinto della malattia. Il progetto, inclusivo e multistakeholder, coinvolge medici, caregiver e operatori del settore, rafforzando il ruolo di Johnson & Johnson nelle neuroscienze. Come testimonial, anche Gianluigi Buffon ha condiviso un messaggio di forza e speranza, contribuendo ad accrescere l’impatto e la diffusione dell’iniziativa. L’obiettivo è offrire supporto e strumenti concreti, dimostrando che con il giusto intervento si può trovare la via d’uscita e tornare a vivere pienamente.
Potrebbe descriverlo brevemente?
Il progetto è iniziato a ottobre con il lancio della campagna digitale su Instagram e Facebook, presentata durante una conferenza stampa a Milano con testimonianze di associazioni, caregiver, KOLs e l’intervento speciale di Gianluigi Buffon. Sono stati realizzate video interviste sui social e una landing page dedicata, attraverso cui sono state ascoltate le storie di pazienti e caregiver, mentre gli specialisti hanno condiviso parole di speranza, sottolineando come il supporto professionale possa fare la differenza. L’obiettivo è comunicare che non si è soli, e che sono disponibili soluzioni per tornare a vivere con speranza.
Che risultati avete o volete raggiungere?
Il progetto ha ottenuto risultati significativi: la campagna digitale ha raggiunto oltre 9 milioni di utenti, con quasi 38 milioni di impression e più di 3 milioni di interazioni, testimonianza della qualità dei contenuti. Il canale Instagram, in poco più di un anno, ha registrato un aumento del +40% di follower. Inoltre, l’attività di ufficio stampa ha garantito visibilità su testate specializzate e generaliste. Questi dati dimostrano l’efficacia delle campagne digitali mirate nel raggiungere un vasto pubblico, promuovere comunità e sensibilizzare anche i clinici sulla patologia.
Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
È essenziale continuare a sensibilizzare sulla salute mentale e sulla depressione, promuovendo il dialogo aperto e l’assenza di vergogna o colpa. Le storie di chi ha superato questa sfida sono un esempio di speranza e resilienza, e possono incoraggiare chi si trova in difficoltà a chiedere aiuto. La prevenzione e l’informazione devono raggiungere tutte le fasce di età, coinvolgendo scuole, ambiti lavorativi e comunità, per creare un ambiente di comprensione e supporto. Solo con uno sforzo condiviso e costante si potrà sconfiggere lo stigma e promuovere il benessere mentale di tutti.
Qual è l’aspetto principale del Patient Advocacy Campaign che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
Le campagne di sensibilizzazione sono uno strumento potente per migliorare la vita dei pazienti e dei loro caregiver, promuovendo i loro diritti e bisogni. Inoltre, Le campagne di sensibilizzazione, come “Out Of The Maze”, sono fondamentali per dar voce ai pazienti, sensibilizzare il pubblico e promuovere i loro diritti. Queste iniziative, attraverso storie condivise e comunicazione integrata, continueranno nei prossimi anni a focalizzarsi sulla centralità del patient advocacy, garantendo che le esperienze dei pazienti siano ascoltate e rispettate, e che abbiano accesso alle cure di cui hanno bisogno.