FrancescoFrigerio
Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
L’idea di questo progetto nasce dalla volontà di creare un percorso di formazione di alto livello per i clinici che utilizzano la tossina botulinica AboBoNT-A per la gestione e il trattamento di alcune specifiche patologie, come la spasticità e la distonia cervicale, perché la formazione non può essere “one shot”, ma è necessario creare un circuito costruito sui bisogni del clinico, così è nato il “D/ CLUB”. Questo si unisce alla volontà di Ipsen di essere riconosciuta come azienda leader nel settore, continuando a portare delle proposte che combinano esperienza pratica, innovazione digitale e nuove come la “virtual reality” e l’utilizzo della gamification come strumento di apprendimento.
Potrebbe descriverlo brevemente?
Il “D/CLUB” è un circuito all’interno del quale vengono realizzati una serie di eventi promozionali con focus sull’utilizzo della tossina botulinica AboBoNT-A per il trattamento della spasticità o della distonia cervicale. Ogni evento viene realizzato all’interno di un centro di eccellenza selezionato sul territorio italiano per particolari criteri: esperienza e specificità nella gestione di alcuni aspetti caratteristici della patologia. Gli eventi hanno un programma condiviso, con focus diversi a seconda delle caratteristiche del centro ospitante. Ogni evento ospita 8-10 clinici e prevede 2 giorni di formazione attraverso: lezioni frontali, utilizzo della “virtual Reality” per l’esplorazione anatomica, gestione di casi clinici interattivi con formula di “gamification”, esperienza pratica su pazienti reali per la valutazione e trattamento con tossina botulinica AboBoNT-A. Il percorso è arricchito da uno specifico customer journey attraverso canali tradizionali e digitali che accompagnano i partecipanti all’interno del club
Che risultati avete o volete raggiungere?
L’obiettivo è quello di creare una community all’interno del D/ CLUB e permettere ai clinici di partecipare ogni anno ad un corso in un centro differente, in modo da cogliere tutte le sfumature relative alla gestione di queste patologie. A seguito di ogni evento abbiamo l’opportunità di misurare l’ingaggio dei partecipanti sia da un punto di vista qualitativo che di esperienza digitale. Le metriche che abbiamo preso in considerazione confermano che gli eventi sono estremamente apprezzati dai clinici, oltre il 90% di risposte positive alla survey. Inoltre, l’ingaggio digitale ci posiziona ben oltre i benchmark di settore con un OR e una CTOR > 85% nel contatto via e-mail e con il 100% di registrazione alla piattaforma dedicata.
Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
La formazione deve essere vista come un percorso continuo e non un’attività “one shot”, soprattutto nell’ambito della riabilitazione e della gestione dei disturbi del movimento. Sarà importante continuare a creare dei percorsi di formazione che si adattino alle esigenze dei clinici, sulla base della loro esperienza e degli obiettivi dei singoli. Inoltre, è fondamentale creare anche le condizioni per lo sviluppo di una rete di professionisti che possa alimentare il confronto e la crescita reciproca.
Qual è l’aspetto principale del Marketing Education Program che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
Sarà fondamentale offrire una formazione basata su contenuti scientifici personalizzati sull’esperienza del singolo medico, combinando l’utilizzo di tecnologie innovative come la realtà aumentata per simulazioni immersive, l’intelligenza artificiale per aggiornamenti rapidi e mirati e l’esperienza pratica sui pazienti perché ogni individuo è diverso e ha necessità di essere valutato e trattato per le sue caratteristiche.