#lsea2025

Guna Injection
Experience

Alessandra Citarella

itinerante che insegna ai medici tecniche infiltrative eco-guidate e a mano libera per patologie articolari e muscolo-tendinee, utilizzando dispositivi a base di collagene suino certificati Doping Free. A parlarcene è stata Alessandra Citarella, Business Unit Manager Medical Devices. Parte del team anche Maria Concetta Riggio, Development Specialist Medical Devices.

Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
Il progetto nasce dall’analisi dell’impatto crescente delle malattie muscolo-scheletriche sul sistema sanitario, che oggi colpiscono fino al 20% della popolazione e rappresentano la causa principale di dolore cronico. L’invecchiamento, la sedentarietà, l’aumento del peso corporeo e l’attività sportiva amatoriale stanno aggravando il fenomeno. L’approccio conservativo resta la prima scelta terapeutica, attraverso farmaci, infiltrazioni e terapie fisiche, personalizzate in base alla patologia. Tuttavia, alcune terapie – come i corticosteroidi – presentano limiti se usate nel lungo periodo. Il collagene si propone oggi come un’opzione innovativa, efficace e sicura, da integrare nelle strategie conservative. Il progetto “Guna Injection Experience nasce per coinvolgere specialisti di diverse aree mediche nella condivisione di un’innovativa terapia infiltrativa a base di collagene suino, sicura ed efficace. Attraverso eventi formativi teorico-pratici in tutta Italia, l’iniziativa punta a perfezionare le competenze infiltrative dei medici, promuovendo l’utilizzo di dispositivi medici GUNA di classe III, ad azione rigenerativa e certificati Doping Free. 

Potrebbe descriverlo brevemente?
“Guna Injection Experience” è un progetto formativo scientifico itinerante e multidisciplinare, che attraversa l’Italia per formare i medici sulle tecniche infiltrative eco-guidate e a mano libera per patologie articolari e muscolo-tendinee, utilizzando dispositivi GUNA a base di collagene suino. I corsi, tenuti da esperti del settore, si svolgono in strutture sanitarie di rilievo (Humanitas Hospital Milano, Ospedale Niguarda Milano, Paideia International Hospital Roma, Istituto Ortopedico Rizzoli, AOU di Padova) e combinano teoria e pratica su pazienti e simulatori avanzati, offrendo un’esperienza realistica e utile per la pratica clinica. L’obiettivo è diffondere un approccio terapeutico bio-rigenerativo, sicuro, efficace e certificato Doping Free, promuovendo la condivisione di evidenze scientifiche ed esperienze cliniche nella comunità medica. 

Che risultati avete o volete raggiungere?
Nel 2024, il “Guna Injection Experience” ha coinvolto 113 specialisti in sei eventi in cinque città italiane, mentre nei primi mesi del 2025 ha già fatto tappa a Lecce, Catanzaro, Milano e Bari, raggiungendo in totale circa 200 medici. Grazie all’uso di simulatori avanzati e all’attività su oltre 80 pazienti, il progetto sta contribuendo concretamente alla formazione pratica dei professionisti, promuovendo l’adozione di terapie infiltrative innovative e migliorando la qualità dell’assistenza. 

Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
C’è ancora molto da fare sul fronte della formazione, soprattutto per quanto riguarda l’aggiornamento pratico dei medici sulle tecniche infiltrative e sull’utilizzo di approcci terapeutici innovativi e meno invasivi. È fondamentale promuovere una formazione continua, multidisciplinare e basata sull’evidenza scientifica, che integri teoria e pratica clinica. In particolare, serve maggiore consapevolezza sulle alternative terapeutiche conservative, come le terapie bio-rigenerative, e un miglior uso delle tecnologie ecografiche, per garantire interventi sempre più mirati, efficaci e sicuri.  

Qual è l’aspetto principale dello Scientific Collaboration Program che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
La capacità di creare sinergie concrete tra clinica, ricerca e formazione. La condivisione di dati real-world, esperienze post-market e casi clinici rappresenta un valore strategico per validare sul campo le nuove terapie e migliorarne l’applicazione. Questo approccio collaborativo favorirà una crescita culturale e professionale della comunità medica, promuovendo l’adozione di soluzioni terapeutiche sempre più personalizzate, efficaci e sostenibili. 



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